Gela. Inclusione, discriminazione delle donne, pari opportunità, tecniche di ricerca del lavoro ed economia circolare. Sono questi i temi che hanno contraddistinto i seminari promossi dall’ente di formazione professionale Enaip di Caltanissetta, nella sede gelese in via Danimarca 18. Alla presenza del direttore Giuseppe Garufo è stato Filippo Chimera, professionista del settore del riciclo con una laurea specialistica in Geologia degli idrocarburi, e i formatori Paola Sbirziola (Psicoterapeuta) e Giusi Lo Curto (Assistente sociale), a spiegare le nozioni di base ai 40 stagisti Enaip dei corsi di Assistente familiare riferito a lavoratori e disoccupati.
“I seminari concludono un percorso formativo svolto in aula e nelle aziende sanitarie del territorio – spiega il direttore Garufo – e consentirà ad ogni corsista di essere iscritto in un albo professionale regionale degli assistenti famigliari che verrà rinnovato ogni sei mesi. L’obiettivo prioritario – conclude Garufo – è garantire, con la formazione, una opportunità occupazionale in una realtà che ancora fatica a rispondere alle esigenze lavorative anche del personale qualificato. Troppo spesso vediamo i nostri allievi trovare lavoro solo nel nord della nazione”.
I seminari, sono stati finanziari dall’assessore regionale alla Famiglia, Antonio Scavone.
Ad aprire i lavori è stata Giusi Lo Curto con un seminario su “Tecniche di ricerca attiva del lavoro”. Ieri pomeriggio, sempre in via Danimarca, Paola Sbirziola ha posto l’accento su “Pari opportunità e non discriminazione” prima di dare la parola al sales manager dell’Autodemolizione Chimera, Filippo Chimera, stacanovista nel territorio in materia di economia circolare “Green economy”. “E’ errato pensare che i rifiuti pericolosi non sono nelle nostre case – evidenzia Filippo Chimera – Esistono sostanze nocive in cosmetici, lampadine, vernici. Ecco perché il riciclo sano sfocia in protezione dei nostri figli. Naturalmente, oltre le quattro mura domestiche, la questione è ancora più articolata. Se pensiamo alle autovetture dismesse abusivamente comprendiamo meglio il danno fatto alla salute e all’ambiente. Il nostro operato guarda alla prossima generazione. Non possiamo permetterci altri sbagli”.