Gela. La procedura di gara per l’affidamento dei lavori deve concludersi entro giugno, stando ai tempi dettati per il programma di finanziamento “Rigenerazione urbana”. In questi mesi, non sono mancati gli inconvenienti, soprattutto burocratici, che hanno rischiato di bloccare l’iter della riqualificazione del secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia. Si pose inoltre la necessità di ottenere pareri dagli enti di competenza. Adesso, sono stati tutti trasmessi agli uffici comunali. Anche questa fase si chiude con quanto rilasciato dalla soprintendenza, dal genio civile e dal demanio marittimo. Senza altri obblighi e con le prescrizioni da rispettare, si può andare in gara. Una conferma in tal senso arriva dal sindaco Lucio Greco, che soprattutto in quest’ultima fase ha personalmente seguito le procedure in essere. “Il progetto di riqualificazione del lungomare Federico II, che parte dalla zona della capitaneria di porto e arriva fino a quella del lido “La Conchiglia”, ha ricevuto gli ultimi pareri positivi da parte della soprintendenza, del demanio marittimo e del genio civile. Adesso – sottolinea Greco – possiamo veramente dire che tutto è pronto per far partire i lavori. Voglio esprimere la mia più grande soddisfazione per la realizzazione di un’opera che cambierà il volto della città e potrà contribuire al rilancio del settore turistico. Un sentito ringraziamento a tutti coloro, l’assessore, il dirigente, il rup, il progettista e i tecnici, che mi hanno sostenuto nel difficile e complesso lavoro e mi hanno permesso di portare a termine un così prestigioso e importante risultato per la città”.
La riqualificazione del secondo tratto del lungomare, che prevede pure la demolizione degli ex lidi in disuso, è uno dei progetti di riferimento della giunta, seguito per lungo tempo dall’avvocato Greco e dall’assessore ai lavori pubblici Romina Morselli. Il primo cittadino ha poi definitivamente preso le redini e ci sono stati, di recente, ulteriori incontri a seguito della necessità di integrare il progetto. Le somme furono reperite attraverso una delle finestre del programma “Rigenerazione urbana”, lo stesso che ha permesso di arrivare all’affidamento dei lavori dell’area di Montelungo.