G. esce di casa e si avvia verso la sua nuova scuola: il liceo scientifico. Passando davanti all’istituto scolastico dove ha frequentato dalla scuola materna alla 3^ media, sente pianti di bambini della scuola materna e gli viene in mente che anche lui…
Nei primi giorni di frequenza della scuola materna è quasi inevitabile che il bambino pianga al momento del distacco dalla mamma, ma non deve preoccupare anche perché nella maggior parte dei casi finisce in fretta. Il bambino, forse per la prima volta, non ha l’adulto tutto per sé, deve imparare a dividere le attenzioni della maestra con gli altri, a seguire nuove regole, a stare nel gruppo, ad aspettare il suo turno per utilizzare i giochi. E’ un grande cambiamento nella sua vita e la scuola materna è una palestra importante per la socializzazione. Ma con l’inserimento del bambino nella scuola materna si inaugura inevitabilmente una sequela di raffreddori, influenze, tosse e mal di gola che faranno diminuire la frequenza scolastica. E’ la cosiddetta “sindrome d’asilo”. Il sistema immunitario si trova di fronte a un numero enorme di agenti infettivi che, se da una parte causano una maggior frequenza di malattie, dall’altra rafforzano le difese immunitarie necessarie per una protezione futura.
Il successivo ingresso nella scuola primaria coincide per il bambino con il completamento di un processo di crescita attraverso competenze già acquisite, come capacità visive e auditive, padronanza del linguaggio, capacità di mantenere l’attenzione. E’ in grado di entrare in relazione con gli altri, riconoscendo e rispettando i suoi e altrui “confini” e le regole del gruppo.
E’ contento di ciò che apprende specie quando vi sono i momenti di lavoro in piccoli gruppi e attività di lavoro in laboratorio (scienze, informatica, matematica, storia, musica, pittura…).
“Ma com’era pesante lo zaino con tutti quei libri..E quanti compiti per casa avevamo da fare quasi tutti i giorni…Come erano belle, invece, le ore trascorse in cortile a giocare… ”.
Il periodo della frequenza della scuola elementare coincide (come è stato per la scuola materna) con periodi di assenza dalla frequenza scolastica per varie malattie. “Mi ricordo di un mio compagno che si grattava la testa (pediculosi) e di un altro che raccontava che era stato assente da scuola perché aveva avuto in viso due chiazze rossastre simili ad ali di farfalle (quinta malattia)…”
“Ricordo che con il nuovo anno scolastico mi iscrissi alla scuola secondaria di primo grado (ex scuola media) e guardandomi intorno vedevo nuovi compagni e non vedevo alcuni con cui eravamo molto amici perché i genitori si erano trasferiti in altri quartieri. Ho sofferto molto per questa mancanza…”.
La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, ha l’obiettivo di favorire la crescita delle capacità autonome di studio dei ragazzi e di rafforzare le attitudini ai rapporti sociali. E’ introdotto lo studio di una seconda lingua comunitaria, oltre a quello dell’inglese. Accresce le conoscenze e le abilità anche attraverso l’uso delle tecnologie informatiche. Questo tipo di scuola aiuta i ragazzi ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione. “Ma quante materie, quante ore sui banchi e quanti libri da portare nello zaino…! E le assenze per malattia non erano molte…!”. Nell’età 10-14 anni fra le malattie più frequenti vi sono l’asma bronchiale e la rinite allergica (oltre il 20% dei ragazzi). A scatenare allergie o crisi di asma sono soprattutto fumo, formaldeide, amianto, radon, pesticidi, acari della polvere, muffe, funghi e spore, lattice e alimenti. Frequenti sono anche le congiuntiviti, la parotite e alcune malattie esantematiche. In questo periodo c’è un notevole accrescimento staturale, oltre a una modificazione della forma e della composizione del corpo. La scuola, con lo svolgimento di una regolare attività fisica, favorisce uno stile di vita sano con notevoli benefici sulla salute generale della persona. “Com’era carina quella mia compagna di classe con la quale c’era un certo feeling…Io speravo che venisse al liceo scientifico con me e invece si è iscritta al liceo linguistico. E poi dicono che la scuola socializza e unisce! Alla scuola materna mi hanno allontanato dalla mamma, alla scuola primaria ho perso un mio intimo compagno di studio e di gioco e adesso perdo lei…! “.
Preso da questi ricordi, G. continua ad avviarsi verso il liceo scientifico…
Dottor Antonino Bianca Pediatra
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