Gela. Il tanto atteso nuovo decreto con le regole anti Covid per la scuola è arrivato ed entrerà in vigore probabilmente già entro lunedì. Cambiano anche le norme per i tamponi di rientro in classe Le nuove regole prevedono una radicale semplificazione e servono, come ha detto il premier Mario Draghi aprendo il Consiglio dei ministri, per «limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe». Queste le principali misure: non ci sarà più la dad per i vaccinati (salvo alle materne dove si va comunque tutti in dad al quinto caso); la quarantena sarà ridotta per i non vaccinati, che resteranno a casa cinque giorni e non più 10 come ora. I vaccinati staranno a casa soltanto se si ammaleranno di Covid: dalle elementari alle superiori, in caso di contagi in classe, per tutti gli studenti che abbiano concluso il ciclo vaccinale, siano guariti o esenti dalla vaccinazione si attiverà l’autosorveglianza; cioè dovranno portare obbligatoriamente la mascherina Ffp2 ma potranno continuare a stare a scuola, come i professori; Per i non vaccinati invece la quarantena — in quanto contatti di positivo — scatta al secondo contagio per medie e superiori ma soltanto al quinto per le classi di scuole materne ed elementari; I non vaccinati delle scuole medie e superiori andranno in dad al secondo contagio in classe – sempre per 5 giorni – come era previsto dalle norme attuali; cambiano però le regole per i tamponi. Chiunque è in isolamento a causa di un contagio in classe – bambini delle scuole dell’infanzia, non vaccinati di elementari, medie e superiori – potrà tornare a scuola alla fine dei 5 giorni con l’esito del tampone molecolare o antigenico, anche in farmacia, dove è possibile farlo gratuitamente con la prescrizione del medico di base o del pediatra; Non è più necessario il certificato medico e scompare il doppio tampone («T0» e «T5») al quale erano costretti i bambini più piccoli. Per chi, durante il periodo di autosorveglianza, avesse sintomi compatibili con il Covid è addirittura possibile verificare lo stato di salute con un tampone fatto a casa: in quel caso basta l’autocertificazione del genitore per rientrare in classe.
Queste misure allargano molto le maglie perché, come ha spiegato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, la didattica integrata (metà classe a scuola e l’altra a casa) non funziona alle elementari. Ma non convincono del tutto i Dirigenti scolastici, che hanno visto stravolgere il loro ruolo in questi anni di pandemia.