Gela. Un progetto destinato alla prevenzione oncologica e a quella per le patologie cardiovascolari rivolto esclusivamente ai dipendenti della raffineria Eni.
Proprio l’azienda ha appena saldato circa 105 mila euro alle casse dell’Asp e una parte di quanto ottenuto è destinato al personale del comparto e a quello dirigente in servizio all’interno dell’ospedale Vittorio Emanuele.
Si tratta di circa 80 mila euro che andranno a coprire il periodo compreso tra giugno e novembre dello scorso anno. I medici e gli operatori specializzati del nosocomio, in base ad una convenzione stipulata tra Asp e Eni, hanno effettuato l’intera attività professionale in regime d’intramoenia. Da circa un anno, però, diversi operatori coinvolti nel progetto attendevano il saldo di quanto dovutogli. Non a caso, alcuni di loro avevano già comunicato di voler intraprendere le vie legali.
Adesso, arriva il via libera del direttore generale dell’Asp nissena. In base alla convenzione che assicura visite gratuite ai dipendenti di raffineria, il 12% degli incassi dell’Asp vanno destinati ai medici e agli operatori che, materialmente, effettuano l’attività in favore dei dipendenti della multinazionale. Al conto dei medici e dei tecnici, però, mancava il pagamento di circa sei mensilità del progetto.
Adesso, sono stati autorizzati i versamenti richiesti. Il progetto era già partito con un provvedimento risalente al novembre di sei anni fa. Il programma, di durata triennale, si rivolge proprio ai lavoratori del diretto Eni con l’obiettivo di prevenire eventuali patologie da industrializzazione.
L’intesa tra Asp e azienda venne riconfermata nell’aprile di un anno fa e, dopo la conclusione del contratto di servizio con la Kaleydos consulenza srl che gestiva l’intera procedura, il compito di gestirla è stato assegnato direttamente al personale interno all’ospedale Vittorio Emanuele che ha accettato di operare in regime d’intramoenia.
I pagamenti dovrebbero essere completati entro i prossimi giorni, di modo da evitare conseguenze anche sul fronte giudiziario. La convenzione venne conclusa per evitare spese in capo ai dipendenti della raffineria gelese che avessero voluto effettuare controlli specialistici sia sul piano oncologico che su quello cardiovascolare.
Anche il recente accordo firmato al ministero dello sviluppo economico sul futuro dell’azienda in città prevede un rafforzamento della prevenzione medica, estesa, però, anche agli operai dell’indotto della raffineria.