Caltanissetta. Due lavorano in nero; l’altro, prima di presentare domanda, ha spostato la propria residenza anche se di fatto convive con percettori di reddito. Ad agosto erano già state denunciate altre due persone. I poliziotti della Digos della Questura di Caltanissetta, hanno denunciato alla Procura tre nisseni, a vario titolo, per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. L’attività di polizia giudiziaria ha consentito di accertare che alcuni beneficiari del sussidio economico non sono in possesso dei requisiti richiesti. Il primo indagato in tre mesi ha beneficiato di circa 2.000 euro; l’uomo, al fine di eludere i controlli per il rilascio del reddito, solo alcuni giorni prima della presentazione della domanda, ha spostato la propria residenza, anche se di fatto, come accertato dai poliziotti della Digos, ha continuato a vivere in un abitazione assieme ad altre persone che percepiscono cospicui redditi. Un altro soggetto, che in quattro mesi ha beneficiato di circa 2.400 euro, lavora in nero effettuando vendite online.
L’uomo, non curante della possibilità di essere scoperto, pubblicizzava la propria merce sui social network, partecipando tranquillamente a discussioni sulla compravendita. Gli agenti hanno accertato che in alcune discussioni online si è spinto ad irridere il fine di tale beneficio economico; tra i vari messaggi qualche interlocutore gli chiedeva se eventualmente fossero accettate le card del reddito di cittadinanza per il pagamento dei prodotti. Anche il terzo denunciato, che grazie alla card prevista dal programma di governo, in tre mesi ha beneficiato di 1.500 euro, contestualmente ha svolto in modo continuativo prestazioni di lavoro in nero.
Con l’introduzione della legge gli agenti della Digos nissena, nell’ambito delle attività di polizia finalizzate al controllo di contrasto all’evasione fiscale, del lavoro sommerso e alla lotta agli sprechi di denaro pubblico,hanno da mesi avviato mirate indagini per individuare casi di truffa aggravata per opera d’indebiti percettori. Ad agosto erano già state denunciate altre due persone. Sono ancora in corso indagini al fine di intercettare altri soggetti intestatari del beneficio economico, che avrebbero commesso eventuali ipotesi di reato.