Gela. La società che controlla i supermercati “Paghi poco” ridimensiona l’iniziativa sindacale di ieri, tesa a contestare le condizioni lavorative imposte ai dipendenti dei punti vendita, in città. “Allo sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil e Uiltucs hanno aderito sei lavoratori della rete su un totale di 106 impiegati, pari al 5,7 per cento della forza lavoro. La società smentisce quanto emerge negli articoli pubblicati circa la presunta presenza di ore di lavoro non retribuite. La società nel luglio 2022 ha sottoscritto un integrativo aziendale con la Fisascat Cisl, con il quale si è impegnata a stabilizzare il rapporto di lavoro dei contratti di somministrazione presenti a tale data per un numero di 37 assunzioni dirette, effettuate, delle quali 32 ancora a oggi nostri dipendenti – fanno sapere dalla società Supermercati Sant’Angelo srl – nel medesimo accordo è stato regolamentato anche quanto contenuto dall’art.130 del Ccnl circa il lavoro effettivo e i tempi di pausa non retribuiti. La società ha eseguito quanto sottoscritto con la Fisascat Cisl in tutte le sue parti, anche in tema di ultrattivita’ dell’accordo”.
La proprietà sottolinea che le due sigle sindacali che hanno promosso lo sciopero non hanno sottoscritto l’accordo ma non chiude alla trattativa. “Appare ovvio che due organizzazioni sindacali non sottoscrittrici dell’accordo non lo riconoscano, ma la società non può disattendere unilateralmente l’accordo sottoscritto con la Fisascat Cisl senza subirne le conseguenze. Già dalla fine dello scorso anno la società ha avviato un confronto anche con la Filcams Cgil e con la Uiltucs, finalizzato a mettere le basi per un nuovo accordo integrativo condiviso con le tre organizzazioni sindacali. Nelle data del 3 febbraio e successivamente del 9 febbraio abbiamo inviato comunicazioni alle due organizzazioni sindacali confermando la nostra disponibilità e chiedendo un incontro. In ultimo, il 14 febbraio abbiamo inviato un’ulteriore comunicazione alle due organizzazioni promotrici dello sciopero proponendo le date del 19 febbraio e del 27 febbraio, per un incontro e chiedendo nelle more la sospensione dello sciopero. La richiesta pervenuta che la società disattendesse unilateralmente l’accordo attualmente in essere non poteva essere accettata, senza compromettere le relazioni con la Fisascat Cisl.
La società auspica che il confronto possa riprendere serenamente nel rispetto reciproco delle parti”, conclude una nota.