Gela. Slitta al 12 maggio l’udienza preliminare scaturita dall’accusa di omicidio stradale plurimo mossa all’istruttore di guida, che conduceva la Peugeot 208 sulla quale viaggiava anche il sedicenne Angelo Scalzo. Il giovane, un anno fa, morì sul colpo, dopo che la vettura, lungo un tratto della 626 Gela-Caltanissetta, impattò contro l’Y10 guidata dal riesino cinquantunenne Giuseppe Danese, a sua volta deceduto. Il gup Lirio Conti si è astenuto, perchè ha già svolto funzione di gip in fase di indagine. Secondo quanto emerso dalle indagini e dai rilievi tecnici, probabilmente a causa dell’elevata velocità l’imputato avrebbe perso il controllo della vettura, andando ad impattare contro quella dell’ambulante. Scalzo era nella Peugeot perché aveva svolto prove per l’esame di guida a Caltanissetta. Stavano facendo ritorno in città. Anche la sorella ha riportato ferite. La famiglia del sedicenne morto ha scelto di affidarsi alla rappresentanza della Giesse Risarcimento Danni, attraverso l’avvocato Rita Parla. Ci sarà richiesta di costituzione di parte civile, anche da parte dei familiari di Danese, sempre attraverso la stessa società. Chiederà di costituirsi parte civile anche l’avvocato Davide Limoncello per conto di un’altra giovane che era a bordo dell’auto dell’istruttore. Dopo lo scontro, sui resti delle due auto andò a finire anche un furgone, il cui conducente non riuscì ad evitare l’impatto.
L’istruttore, rimasto a sua volta ferito, è difeso dagli avvocati Flavio Sinatra e Feliciana Ponzio. La famiglia del giovane Angelo Scalzo continua a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica su quanto accaduto. Chiede che “si faccia giustizia senza sconti”. Diversa cartellonistica è stata esposta in città, con l’immagine del sedicenne morto e un ricordo reso pubblico da genitori e familiari, fortemente segnati dall’accaduto.