Gela. Il sindaco Lucio Greco, anche in questi ultimi giorni che dovrebbero precedere il varo della nuova giunta, continua a tenere un profilo basso. Ha sondato quasi tutto lo spettro politico locale e valutato anche opzioni non necessariamente suggerite dai partiti. Strade diverse da quella che porta agli alleati della prima ora non sembrano essercene. Il centrodestra non sarà nella nuova giunta, nonostante il posizionamento dell’avvocato, ormai collocato in quest’area politica. In giornata, i cuffariani della Nuova Dc hanno confermato la decisione di dare un sostegno al sindaco ma senza un coinvolgimento diretto in giunta. Una “ricetta” politica condivisa dai dirigenti locali del partito ma anche da esponenti vicini a Cuffaro, come l’ex parlamentare Ars Pino Federico. “La scelta è questa. Non c’è nessun bluff – dicono l’ex assessore Giuseppe Licata e il consigliere comunale Vincenzo Cascino – lo abbiamo comunicato al sindaco. Non vogliamo nessun posto. L’unico interesse è dare un sostegno alla città in un momento così difficile. Ci dispiace per chi pensava che la nostra richiesta di azzerare la giunta fosse arrivata allo scopo di avere qualcosa in più. Non abbiamo nomi da fornire al sindaco”. I cuffariani, come ha ripetuto in diverse occasioni il coordinatore provinciale Natino Giannone, sosterranno gli atti dell’amministrazione comunale, “nell’interesse della città”. Prima dell’azzeramento, il riferimento in giunta era proprio l’avvocato Licata, che si è occupato, in diverse fasi, del settore urbanistica e poi di quello della polizia municipale. Ormai sembra assodato che per il gruppo di Cuffaro la prospettiva politica per progettare un programma per la città, in vista delle prossime amministrative, sia spostata tutta sul centrodestra.
Sono tra i fautori di uno schieramento di centrodestra compatto, che avrebbero voluto testare già nella nuova giunta dell’avvocato Greco, ma le condizioni non si sono concretizzate. I centristi lasciano al primo cittadino la chiave per cercare di aprire la porta di un rilancio amministrativo che riesca soprattutto ad evitare scenari come il dissesto, che potrebbero segnare le sorti della città per i prossimi anni. Garantiranno i numeri ma senza alcun coinvolgimento diretto nell’azione amministrativa. Un esito che ancora adesso lascia piuttosto scettici molti ex alleati, convinti che si tratti solo di una tattica di alleggerimento per poi capire se ci siano spazi di manovra ulteriori.