Gela. “E’ un quartiere abbandonato e da attenzionare. Abbiamo chiesto maggiore attenzione per il rione Santa Lucia. Le nuove leve si stanno riorganizzando. Ho proposto anche un presidio permanente delle forze dell’ordine”. “Le nuove leve si riorganizzano…”. Con queste parole Roberto Ferlante, capo scout del gruppo “Agesci Gela 5”, commenta i recenti blitz dei carabinieri che hanno permesso di individuare depositi di armi e motocicli rubati, sequestrare sostanze stupefacenti e denunciare anche minorenni “arruolati” dalle organizzazioni criminali. Il parroco della chiesa Santa Lucia, don Luigi Petralia, da anni impegnato in progetti mirati al recupero dei giovani preferisce non additare i soli residenti di Santa Lucia. “La città rappresenta, tutta, una sorta di area sottosviluppata – denuncia don Petralia – perché non esiste sbocco occupazionale. Sviluppo, occupazione e legalità devono camminare assieme. Nel bronx c’è un malessere – ammette – legato alla povertà materiale e culturale. Esiste anche un forte abbandono scolastico. Il livello di scolarizzazione è davvero allarmante”.
Il recupero tra le palazzine di Scavone. Gli scout del gruppo Agesci proprio in questo mese hanno festeggiato cinque anni di attività di recupero condotta tra gli alloggi popolari del Bronx, associandosi alle iniziative avviate dalla chiesa Santa Lucia di don Luigi Petralia, esponente di Libera. “Il primo cambiamento è stato quello di ribattezzare il quartiere col nome di Santa Lucia – assicura Roberto Ferlante – Cinque anni fa abbiamo avviato, con don Luigi, progetti educativi coinvolgendo ragazzi da 8 a 21 anni, utilizzando le potenzialità del quartiere. I nostri progetti triennali hanno richiamato l’interesse di circa 50 giovani. Il turn over è frequente. Alcuni ci voltano le spalle ma poi tornano. Altri, invece, li abbiamo visti finire nelle pagine di cronaca locale. Erano ragazzi litigiosi che non riuscivano a relazionare. Lamentiamo l’assenza dell’amministrazione comunale che da sempre ignora le nostre richiesto di aiuto”.