Gela. Il collegio penale del tribunale si è riservato ed emetterà la decisione entro i prossimi giorni. Il cinquantatreenne Orazio Pellegrino, negli scorsi anni coinvolto in un’inchiesta su un giro di scavi clandestini in città e reperti archeologici rivenduti, ha chiesto che gli vengano restituiti novemila euro. I soldi vennero sequestrati dagli investigatori, che li ritennero frutto dell’attività illecita scoperta. Pellegrino, finito a processo insieme ad altri presunti complici, davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta ha però ottenuto la prescrizione, che ha chiuso il giudizio. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone, proprio partendo dalla prescrizione maturata, ha chiesto la restituzione dei soldi. L’ha fatto attraverso l’incidente di esecuzione.
Il sequestro dei soldi. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Tiziana Landoni e Ersilia Guzzetta, valuterà il caso. Per la difesa, quei soldi non sarebbero stati neanche indicati negli atti che diedero il via all’inchiesta e al successivo blitz.