Scarcerato a Siracusa, arrestato a Gela: Ferracane in carcere per il furto a Martines

 
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Gela. Francesco Ferracane, uno dei tre autori del furto al cantiere edile della moglie di Francesco Martines, è stato prima scarcerato e poi nuovamente arrestato. Il Gip del tribunale di Siracusa ha infatti disposto gli arresti domiciliari per il venditore ambulante gelese che era nella Fiat Punto con un sedicenne quando Angelo Meroni ha ucciso Francesco Martines con un colpo di pistola alla testa.

Prima però di raggiungere la sua abitazione, quasi contestualmente, il Gip del tribunale di Gela, ha firmato un’altra ordinanza, questa volta in carcere, per il giovane, che quindi rimane dentro. Assistito dall’avvocato Davide Limoncello, Ferracane ha detto subito di avere un ruolo solo nel furto del materiale nel cantiere del cimitero Farello. Il giovane era scappato dall’auto dopo l’uccisione di Martines, temendo la reazione dei familiari che seguivano la Fiat Punto di Meroni a breve distanza. Ad Augusta è stato però intercettato ed arrestato.

Angelo Meroni ha invece confessato  davanti al Gip, dando anche indicazioni sul luogo in cui aveva nascosto la pistola usata per l’omicidio. La Polizia ha ritrovato dopo sei giorni dal delitto la calibro 9. La pistola, occultata sotto due grosse pietre, aveva ancora un colpo in canna. E’ stato grazie all’utilizzo del metal detector e scandagliando palmo a palmo la zona, che la Polizia è riuscita a ritrovarla. Adesso saranno eseguite perizie balistiche per stabilire se la pistola è stata utilizzata anche in altre circostanze. Meroni, prima reticente, poi collaborativo, ha indicato al magistrato il luogo in cui aveva nascosto la pistola.

L’arma presenta ancora residui di sangue ed è stata trovata nelle campagne di contrada Mignechi, distante  dal luogo in cui è stato rinvenuto il corpo della vittima.

Intanto ieri mattina si sono svolti i funerali di Francesco Martines. Presso la chiesa Evangelica di via Rolla, nei pressi di via Butera, la salma di Martines è stata accompagnata da familiari e amici che indossavano una maglietta con il suo volto.

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