Gela. I numeri insostenibili per gli equilibri finanziari dell’ente comunale, ieri resi noti attraverso osservazioni della Corte dei conti al rendiconto 2020 e ai bilanci municipali, saranno ormai il tema portante per l’amministrazione Greco. Ripianare un disavanzo che potrebbe arrivare ad almeno novanta milioni di euro è assolutamente proibitivo, nel breve e medio termine. L’amministrazione comunale, fin dall’inizio dell’emergenza finanziaria, ha sostenuto il tentativo dello “sblocca royalties”, affinché gli stanziamenti estrattivi possano essere usati a copertura della spesa. Con i numeri elaborati nelle osservazioni dei giudici contabili anche lo svincolo delle royalties potrebbe non essere sufficiente. A Palermo, dove l’Ars da lunedì prossimo sarà chiamata a confrontarsi con la legge finanziaria, allo stato sono in corso “ulteriori verifiche” sull’emendamento proposto dal parlamentare di Fratelli d’Italia Giuseppe Catania, che interviene proprio sullo svincolo delle somme royalties, in un arco temporale che va dal 2023 al 2025 e per una quota che non superi il 75 per cento. L’emendamento era arrivato in commissione bilancio all’Ars, della quale fa parte proprio Catania, che in queste settimane sul tema si è confrontato con il gruppo locale del partito. Per evitare eventuali stop o impugnazioni, visto che l’emendamento va ad incidere sulla normativa del 2018, Catania ha preferito compiere altri approfondimenti, per garantire la piena regolarità normativa. “A questo punto – aggiunge il parlamentare regionale – sarà presentato direttamente in aula. La legge finanziaria sarà incardinata per il dibattito all’Ars, già da lunedì pomeriggio”. Si attenderà qualche giorno in più. Ieri, il sindaco Lucio Greco è stato a Palermo e ha avuto incontri soprattutto sulla vicenda finanziaria che si è abbattuta sul municipio. Catania, inoltre, non vuole alimentare polemiche. “L’unico interesse è arrivare all’obiettivo di svincolare i fondi delle royalties, anche perché da sindaco so cosa possa significare andare avanti con il fardello del dissesto finanziario. Non penso che per avviare un’iniziativa istituzionale di questo tipo – aggiunge Catania – avessi l’obbligo di fare domanda in carta bollata ai colleghi. Io non ho problemi. Se verrà deciso che l’emendamento dovrà essere presentato direttamente dal governo regionale, posso anche rinunciarci. Io sto lavorando per dare risposte a quei cittadini gelesi che mi hanno contattato e che sono giustamente preoccupati per le sorti finanziarie del Comune”.
L’emendamento, qualora venisse approvato, potrà “liberare” somme per un totale non superiore agli undici milioni di euro. I numeri forniti dalla Corte dei Conti potrebbero rendere vano anche l’eventuale sì dell’Ars allo “sblocca royalties”, che comunque non sarebbe in grado di coprire un disavanzo enorme per le casse del Comune, come quello delineato nelle osservazioni dei magistrati palermitani.