“Sblocca Gela” al porto rifugio, “vergogna dovuta a burocrazia”: Giudice scrive ai sindaci

 
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Lo striscione esposto al porto rifugio

Gela. I sindacalisti della Cgil territoriale, la scorsa settimana, hanno lanciato la vertenza “Sblocca Gela” e nelle scorse ore il segretario confederale Ignazio Giudice ha scritto a tutti i sindaci della provincia e alle istituzioni locali. Uno striscione è stato esposto al porto rifugio, altro sito impraticabile e ancora privo degli interventi che dovrebbero essere finanziati. “Un porto insabbiato, la documentazione per effettuare il dragaggio sbloccata solo di recente e la realizzazione della darsena commerciale bloccata a Palermo perché la Regione dopo un anno ha trovato solo 7 mila euro – dice – sono le vergogne della burocrazia siciliana nei confronti di una città come Gela”. Il sindacalista cita i dati di una disoccupazione che trafigge l’intero territorio provinciale. “Credo che sia giunto il tempo di manifestare, tutti, la nostra indignazione, nel rispetto delle leggi e delle istituzioni. Di fronte ad un paese sempre più arretrato – si legge nella missiva – vi chiedo di unire e fondere energie, idee, elenchi di progetti bloccati, Comune per Comune, per rompere questo silenzio e arrivare alla Presidenza del Consiglio. Ciò che più deve allarmare noi tutti e i nostri livelli di responsabilità sono i cittadini inattivi tra i 15 e i 64 anni che sono 90.000, cioè un terzo della popolazione, per fare un paragone che rende ancora meglio l’idea, gli inattivi a Milano sono pari al 19 per cento, in provincia di Caltanissetta arrivano al 39 per cento, quindi cittadini residenti nei 22 Comuni che non producono reddito ma vivono la loro vita anche sfuggendo al fisco, la domanda è cosa fanno tutto il giorno? Lavoro sommerso, grigio, nel quale la mafia prolifera, si rafforza e tenta di dare “risposte” dove lo Stato non arriva”.

Giudice apre ad una condivisione della vertenza e chiede un incontro a sindaci e istituzioni, così da condividere una piattaforma complessiva. Ieri, le sigle sindacali del settore industria hanno indetto, per l’11 dicembre, una manifestazione a Roma, per portare il caso Gela davanti ai palazzi del governo. Un’iniziativa nata principalmente per chiedere lo sblocco della proroga Via per la base gas di Eni, uno dei tanti investimenti in bilico senza risposte dal Ministero dell’ambiente.

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