Gela. “L’assemblea del Pd? Certo che parteciperò. Io e tanti altri esponenti del partito locale la chiediamo da almeno un anno. Abbiamo piena fiducia nel lavoro del commissario Arancio”. L’ex parlamentare Ars Miguel Donegani, soprattutto nell’area dem che si rifà all’ex dirigenza Siragusa non riscuote certamente troppi consensi. Il fondatore del laboratorio “PeR” così come l’attuale componente della direzione nazionale Peppe Di Cristina vengono indicati come fautori di una “restaurazione” interna, a discapito della nuova fase voluta invece dai pro-Schlein. “C’è chi vuole spostare l’obiettivo – precisa Donegani – a noi, interessa la politica. La mia candidatura a sindaco? Nasce in un’area ben delineata, quella del laboratorio “Progressisti e rinnovatori” e di Sinistra italiana. Mi viene chiesta quasi ogni giorno e io sono al servizio della città. A mio sostegno ci sono pezzi del Pd ma anche esponenti che guardano al centrodestra, imprenditori e società civile”. Per l’ex parlamentare regionale, però, l’eventuale strada di una candidatura non dovrà sbarrare il percorso progressista. “Non ho mai posto come condizione la mia candidatura a sindaco – sottolinea – ho parlato con il Movimento cinquestelle e mi sono espresso in questi termini. Ho avuto interlocuzioni, seppur informali, con il gruppo di “Una Buona Idea” e ho ribadito il concetto. Lo stesso vale nei miei rapporti con il Pd, con Sinistra italiana e con il laboratorio “PeR”. Se ci saranno forze che legittimamente proporranno un loro candidato a sindaco, ci confronteremo e valuteremo quale sarà la personalità più autorevole che possa battere il centrodestra e tenere compatta la coalizione”. Donegani rimane convinto che l’alleanza di centrosinistra possa vedere la luce, nonostante le tante titubanze di questa fase. “Il confronto vero non si fa sui nomi ma sui temi – continua – sono ottimista. E’ proprio sui temi che l’alleanza progressista, con il Movimento cinquestelle, il Pd, i civici di “Una Buona Idea”, con Sinistra italiana e il laboratorio “PeR”, potrà trovare le fondamenta giuste”. L’assemblea del Pd che il commissario Arancio pare intenzionato a fissare dopo l’8 settembre potrebbe essere un primo giro di boa non indifferente per le sorti del gruppo progressista locale.
Donegani, ancora una volta, fa capire che l’alleanza dovrà prendere forma come alternativa vera al centrodestra, incarnato anche dall’amministrazione Greco. “E’ evidente che l’amministrazione attuale è di centrodestra – conclude – ci sono stati sostegni pubblici e palesi al governo regionale di Schifani. E’ inutile che la coalizione di centrodestra cerchi di prendere le distanze. Dovranno spiegarlo alla città. Così come è inaccettabile il silenzio del centrodestra davanti ai ripetuti tagli ai finanziamenti patiti dal territorio. I trentatré milioni del “Patto per il Sud”, il recente definanziamento per oltre sette milioni, più di un miliardo e mezzo dei fondi del Pnrr e ancora il porto rifugio. Voglio ricordare che gli oltre cinque milioni di euro di Eni arrivano dalle compensazioni che spettano alla città. Sono soldi della città e non sono né di Eni né della Regione. Tirando le somme, il governo regionale, prima con Musumeci e ora con Schifani, ha già sottratto alla città non meno di cinquanta milioni di euro”.