Gela. Sit-in di protesta questa mattina, di fronte gli uffici dell’Asp di via Madonna del Rosario, per chiedere l’attivazione dei servizi sanitari e socio-assistenziali con particolare riferimento ad un centro diurno per gli autistici. Molti gli utenti che hanno preso parte alla protesta, i quali lamentano una carenza di attenzione e cura nei confronti dei giovani diversamente abili i quali, ormai da più di 30 anni, chiedono l’attivazione dei suddetti centri diurni sanitari per l’autismo e di quelli socio-assistenziali, oltre che la presa in carico delle famiglie. “L’iniziativa di oggi nasce dalla associazione Amautismo, che da anni rivendica a Gela l’apertura dei centri diurni – dice il presidente della consulta disabili Livio Aliotta – noi, a differenza di tante altre città d’Italia, abbiamo il problema riguardante molti ragazzi diversamente abili che, finita la scuola, sono totalmente a carico delle famiglie. Per questo motivo, chiediamo l’attivazione dei centri che aiuterebbero i ragazzi ad inserirsi anche nel mondo del lavoro, cosa che, allo stato attuale, non avviene”.
Secondo quanto dichiarato dalla vice presidente del comitato consultivo aziendale provinciale, nel susseguirsi delle amministrazioni all’interno dell’Asp, i problemi rimangono sempre gli stessi: la mancanza di personale e la manca di strutture e locali idonei ad ospitare questi giovani che presentano disabilità importanti, nonostante sembra che si stia provvedendo a sopperire ad alcune di queste tramite l’emissione di bandi di concorso. Presente alla protesta di questa mattina, anche l’assessore alla istruzione ed ai servizi sociali Nadia Gnoffo, la quale dichiara che sono già stati individuati i centri diurni e che il prossimo passo è iniziare la ristrutturazione degli stessi per renderli, a norma di legge, idonei ad ospitare i giovani disabili. L’obiettivo è quello di incrementare e implementare tutti i servizi necessari per far fronte alle esigenze di natura socio-assistenziale e socio-educativa di questa comunità.
Al comune dovete andare a protestare invece che all asp, che si muovessero a dare le dovute autorizzazioni per sbloccare progetti che sono in itinere da anni.