Sanità locale in ginocchio, vertice in Comune: si va a Palermo ma non c’erano i manager

 
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La riunione di questa mattina in municipio

Gela. Il refrain è sempre quello, “tutti a Palermo”. La vicenda dei disservizi e dei tagli continui all’ospedale Vittorio Emanuele si potrebbe spostare direttamente nei palazzi della Regione. I capigruppo, questa mattina in municipio, hanno deciso di chiedere un’audizione in commissione regionale sanità, alla presenza dell’assessore Ruggero Razza. Capigruppo convocati dal presidente dell’assise civica Alessandra Ascia, su spinta dei dem, ad iniziare  da Carmelo Orlando. Al tavolo, però, non c’era il direttore sanitario del nosocomio Luciano Fiorella e mancavano tutti i primari, che erano stati invitati. Troppo stretti i tempi della convocazione, almeno questo ha fatto sapere il manager. Insomma, un dibattito solo politico. Carmelo Casano ha subito preso la palla al balzo. “Mancano il direttore sanitario e i primari? Andiamo noi in ospedale”, ha proposto. Alla fine, la scelta è di rivolgersi nuovamente a quella stessa Regione, che negli ultimi tempi sta tagliando a più non posso, almeno al “Vittorio Emanuele”.

Tagli su tagli. Servizi carenti, reparti che chiudono, risorse che mancano. Lo stillicidio prosegue e nelle ultime ore i consiglieri comunali della commissione sanità hanno alzato il tiro. “A questo punto, chiudiamolo l’ospedale!”, è la provocazione lanciata. Invece, si va di nuovo a Palermo e se non arrivassero risposte convincenti, tutti pronti alla protesta plateale. A farsene garanti dovrebbero essere i deputati della città, il dem Giuseppe Arancio e il grillino Nuccio Di Paola, gli unici presenti questa mattina in municipio, insieme al sindaco Domenico Messinese, la scorsa estate in protesta ad oltranza davanti all’ospedale, per poi riappacificarsi con il ministro Beatrice Lorenzin, diventata per un breve periodo sua alleata politica.

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