“Sanità locale al collasso, vittima della politica”, Cgil: “In piazza per il diritto alla salute”

 
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Gela. La Cgil provinciale, giovedì 20 giugno, scenderà in piazza a Palermo per una manifestazione regionale organizzata dalla Cgil Sicilia insieme alle categorie della Funzione pubblica e dello Spi, per rilanciare la sanità pubblica e per rivendicare il diritto alla salute “ancora negato dalla politica regionale e locale che guarda alla sanità come luogo per spartirsi poltrone e sostenere clientele elettorali”, spiegano il segretario confederale Rosanna Moncada e il segretario Spi Paolo Anzaldi. “Ogni anno 800.000 siciliani sono costretti a rinunciare alle cure a causa delle risposte inadeguate o inesistenti nel servizio sanitario nazionale e a causa degli elevati costi del privato. La Sicilia in merito all’aspettativa di vita in buona salute è la penultima regione italiana seguita dalla Calabria, con un gap che supera i cinque anni di vita rispetto al Trentino e gli undici anni rispetto alla provincia autonoma di Bolzano. Il nostro è un territorio che continua ad essere penalizzato dalla mancanza di un’efficiente rete ospedaliera con strutture al collasso senza personale e lunghe liste di attesa. Le condizioni sanitarie della nostra popolazione soprattutto quella anziana, sempre in crescita nella nostra provincia, esigono una medicina di prossimità più vicina ai bisogni delle persone fragili e ad oggi questo risulta complicato se non impossibile costringendo tanti anziani a rinunciare alle cure”, aggiungono i sindacalisti. Il binomio sanità-politica è un deficit pesante, secondo Moncada e Anzaldi.

“La nomina dei direttori generali sostenuta dai politici di turno che ancora pensano di poter buttare fumo negli occhi dei cittadini deve far riflettere tutti coloro che a breve si dovranno recare alle urne per i ballottaggi delle tornate amministrative. I dati sono sconcertanti e ci consegnano una realtà ben diversa da quella raccontata o promessa. Ma giovedì a Palermo manifesteremo anche contro l’autonomia differenziata, il provvedimento sostenuto dal nostro governo regionale e che in questi giorni va ai voti a Montecitorio. Assesterà il colpo definitivo al nostro sistema nazionale sanitario, già agonizzante. Si avranno ventuno sistemi sanitari regolati dalla legge di libero mercato piuttosto che un servizio sanitario nazionale fondato sulla tutela di un diritto costituzionale che guarda ai bisogni di cura delle persone. Una legge spezza Italia che penalizza il sud e allargherà il divario tra le regioni rendendo sempre più inesigibile il diritto alla salute insieme a tutti gli altri diritti sanciti dalla nostra carta costituzionale”, concludono.

1 commento

  1. Buona sera
    Invitate MANCUSO TRAINITO GNOFFO e PEPE
    Sicuramente ne sanno più di voi come e perché è stato deturpato il nosocomio di Gela per avvantaggiare il San Elia
    Grazie ai voti dei Gelesi

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