“Salva Gela”, venerdì il tavolo istituzionale: “Città simbolo della questione meridionale”

 
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Il sindaco Di Stefano insieme al presidente del consiglio comunale Paola Giudice

Gela. Avevamo riferito dell’intenzione del sindaco Di Stefano, convinto che dal dissesto, sulla base dei numeri ricostruiti dalla commissione straordinaria di liquidazione, si possa uscire a stretto giro ma con un supporto dello Stato. Così come anticipato, il primo cittadino vuole coinvolgere tutte le forze politiche, indipendentemente dagli schieramenti, a iniziare dalla deputazione del territorio su ogni livello. Il tavolo si terrà venerdì mattina in municipio e la convocazione è stata inoltrata non solo alla deputazione ma pure ai capigruppo consiliari e al presidente dell’assemblea cittadina, Paola Giudice. Per Di Stefano, lo Stato può varare un “Salva Gela”, con fondi da dirottare verso la copertura dei debiti pregressi. Il sindaco stima una somma non inferiore a 10-15 milioni di euro, anzitutto per dare risposte a una città che definisce, nella convocazione, “simbolo della questione meridionale”.

Parla di “un sostegno economico e istituzionale”. In alternativa ai fondi che dovrebbero arrivare dallo Stato, ha ipotizzato una norma ad hoc che permetta di svincolare le somme delle royalties estrattive ancora in cassa, per convogliarle sulla copertura dei debiti. In questo caso, i numeri indicano non meno di nove milioni di euro. Dal dissesto si può uscire solo con stanziamenti comunali e il primo cittadino è impegnato a monitorare qualsiasi capitolo utile, compreso quello dei contributi di fine anno che il ministero concede ai Comuni in dissesto. In tempo di emergenza finanziaria, si rivolge a Roma e a Palermo, chiamando a raccolta tutti i riferimenti di ogni schieramento, compresi quelli della sua maggioranza e lasciando aperta la porta alle forze di opposizione, prevalentemente di centrodestra.

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