Gela. A 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia il centro di Salute Mentale di Gela ha voluto ricordare lo psichiatra a cui si deve la la “chiusura dei manicomi”, conseguenza diretta della legge 180, anche nota come “legge Basaglia”.
” Basaglia ha abbattuto i muri dando il via ad una riforma epocale per il mondo della psichiatria- ha dichiarato Giuseppe Arancio- il paziente psichiatrico adesso è preso in carico nella sua totalità di essere umano e non è più il malato che deve essere allontanato da casa e famiglia”.
Entrata in vigore il 13 maggio 1978, la legge Basaglia sancì la chiusura dei manicomi, riformando il sistema di cura per il disagio mentale, e segnando una svolta nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici. Figlia degli anni ’70, periodo ricco di ricerche, dibattiti, e di importanti riforme socio-sanitarie, questa prende forma in un contesto dove la psichiatria aveva ancora un approccio strettamente organicistico:più che curato, il malato veniva preso in custodia, allontanato dalle proprie relazioni personali.
A quasi 46 anni dalla legge 180 l’approccio alla malattia mentale è cambiato. Nè è testimone Giovanni Brigadeci che prestò servizio come infermiere nell’ospedale psichatrico di Agrigento, l’ultimo ad essere chiuso in Italia ed oggi lavora è impiegato presso il centro di salute mentale di Gela.
“Nonostante le cure che venivano date ai pazienti ricordo quell’ospedale come un luogo privo di umanità, è una cosa che non dimenticherò mai” aggiunge l’infermiere del centro di salute mentale di Gela Giovanni Brigadeci.
Lo psichiatra Sebastiano Stuto conclude facendo ua riflessione sull’approggio di oggi al mondo della salutr mentale “Sono sempre di più influencer e personaggi della tv che sponsorizzano l’importanza della salute mentale e dell’aiuto da parte dei professionisti.Questa non può che essere la migliore delle pubblicità, soprattutto per i tanti ragazzi che li seguono attraverso i social”