Gela. La proroga Via per la base gas di Eni dovrà arrivare, al massimo, entro il prossimo 10 novembre, altrimenti sarà mobilitazione, su tutto il territorio regionale. I sindacati hanno dato l’ultimo avviso, al termine del tavolo convocato in municipio dal sindaco Lucio Greco. Questa volta, pare che lo stesso sindacato (sia confederale che di categoria), la politica e le organizzazioni datoriali, marcino nello stesso verso. Mancherebbe la firma del ministro dell’ambiente Sergio Costa, che non l’ha ancora apposta. Senza la proroga della Valutazione di impatto ambientale, non sarà possibile avviare i cantieri della base gas, l’investimento finanziariamente più consistente, deciso da Eni e inserito nel protocollo di intesa di cinque anni fa. All’incontro di oggi, c’erano il sindaco e il suo vice Terenziano Di Stefano e i deputati regionali Giuseppe Arancio e Michele Mancuso. Pare invece che i sindacati inizino a fidarsi poco dei rappresentanti locali in parlamento. Il senatore grillino Pietro Lorefice, da tempo, sta seguendo l’iter della procedura e negli scorsi giorni ha spiegato che c’erano ancora approfondimenti tecnici in corso. Per il senatore, in ogni caso, l’iter verrà comunque concluso. Come preannunciato, con una mail ufficiale, al tavolo non hanno preso parte i vertici locali di Eni, in attesa che qualcosa si sblocchi. Senza la base gas, anche se la multinazionale non ha espresso fino ad oggi la volontà di rinunciare all’investimento, verrebbe meno un investimento, ritenuto importante anche sotto l’aspetto occupazionale, in un territorio sferzato dalla crisi di lavoro.
Ora, tocca al ministero chiudere il cerchio, con la firma del decreto che dovrebbe disporre la proroga Via. Il tavolo è stato aggiornato al prossimo 11 novembre. Se non dovesse esserci ancora la proroga, sarà l’occasione per concordare le prime azioni di protesta.