Gela. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno disposto la revoca degli arresti domiciliari, che nelle scorse settimane sono stati imposti ai titolari di una ditta che opera nelle contrade rurali della città. Emanuele Fontana ed Emanuele Di Simone sono accusati dello smaltimento illecito di rifiuti, scoperto dai pm della procura e dai poliziotti del commissariato, in un terreno incolto di contrada Passo di Piazza, a poca distanza dall’area protetta del Biviere. Il riesame, per la misura, ha accolto il ricorso della difesa, sostenuta dall’avvocato Giuseppe Cascino. Avranno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per gli inquirenti, sarebbero stati i due indagati ad ordinare a tre operai (un polacco e due gambiani a loro volta coinvolti nell’inchiesta) di dare alle fiamme rifiuti speciali e pericolosi. Il timore degli inquirenti è che quei roghi abbiano potuto rilasciare sostanze pericolose, in una zona che negli anni si è trasformata in una terra dei fuochi, spesso denunciata dalla Lipu che gestisce la Riserva Biviere e come documentato dalla troupe dell’approfondimento giornalistico “Trincee”.
Secondo la difesa, non ci sono i presupposti per giustificare la detenzione domiciliare, così come è stato spiegato nel ricorso. Sia i due titolari che gli operai, davanti al gip del tribunale di Gela, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Le indagini sono in corso, coordinate dai pm della procura che stanno seguendo un filone di inchiesta che potrebbe avere risvolti ulteriori. I poliziotti del commissariato hanno documentato i roghi, con riprese video.