Gela. “E’ vero, ho fatto vedere la pistola giocattolo all’uscire dell’assessorato, ma non volevo fare nessuna strage. Anzi, quella frase era riferita alla mia famiglia. Se non mi aiutate torno e faccio una strage”.
Si è difeso così davanti al Gip del tribunale Veronica Vaccaro il 58enne Rocco Rodoti, arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza, minaccia a pubblico ufficiale e porto illegale di armi. Per la vigilia di Natale ha fatto irruzione all’interno della ripartizione Servizi sociali di viale Mediterraneo armato di una scacciacani. Il sostituto procuratore Calantucci ha chiesto la misura cautelare. Rodoti, assistito dall’avvocato Maurizio Scicolone, ha risposto alle domande del magistrato. Ha ammesso di aver preteso di vedere l’assessore per chiedergli un contributo. Era nervoso ed ha chiesto scusa ai dipendenti che terrorizzati, hanno chiamato quel giorno i carabinieri.