Rischio inammissibilità, “Avanti Gela” e Lega riprendono raccolta firme: rispolverati i simboli di partito?

 
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Gela. L’ultimo incastro, seppur parziale, doveva essere la scelta di almeno tre potenziali assessori da schierare nella squadra di governo. In queste ore, però, le coalizioni sono impegnate a verificare se la sottoscrizione delle liste, avvenuta prevalentemente senza l’indicazione di tutti i nomi dei ventiquattro candidati, possa rappresentare un rischio concreto di esclusione. Un fardello che grava sulle spalle di chi ha deciso di correre senza simboli di partito, ma con loghi civici. La questione, lanciata da questa testata, è stata più volte trattata dai giudici del Consiglio di Stato. La giurisprudenza prevalente non ha mai messo in dubbio che le liste vadano sottoscritte con l’indicazione di tutti i candidati da schierare. Solo così si mette l’elettore nelle condizioni di scegliere liberamente. Le liste schierate dai partiti, con i simboli ufficiali, non corrono alcun rischio. Discorso diverso per liste che di simboli non ne hanno. Nelle ultime ore, dall’entourage di “Avanti Gela”, il gruppo dei “dissidenti” forzisti che corre con il candidato leghista Giuseppe Spata, è arrivata la comunicazione di provvedere nuovamente alla raccolta delle quattrocento firme necessarie. Non vogliono correre rischi. Stesso discorso per i salviniani che, seppur sotto le insegne della Lega, si sono dovuti accollare il nuovo “marchio” “Lega-Salvini Sicilia”, che però necessita delle quattrocento firme.

Dal fronte del “civico” Lucio Greco, almeno in apparenza, sembra trasparire maggiore fiducia in quanto già fatto. La lista dem “Uniti siamo gelesi”, come eventuale soluzione di ripiego, potrebbe comunque correre con il simbolo ufficiale del Pd. Una scelta analoga, se costretti, potrebbero farla quelli di “Azzurri per Gela”, con il deputato regionale berlusconiano Michele Mancuso che si porta in dote il simbolo di Forza Italia. Insomma, se decidessero di evitare rischi e ricorsi, a supporto di Greco potrebbero essere innalzati i “vessilli” ufficiali di Pd e Forza Italia. Una scelta politicamente ardita ma che esclude conseguenze collaterali. Almeno per ora, pare che non siano arrivati ordini di scuderia dai vertici di “Un’Altra Gela”, la casa madre elettorale di Greco. Sembrerebbero convinti del fatto loro e di non aver bisogno di una nuova raccolta firme. La questione assessori, in queste ore, è passata in secondo piano. Nessuno vuole bruciarsi candidati elettoralmente pesanti, scivolando su firme e nominativi.

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