Gela. Quasi duecento lavoratori, prevalentemente dipendenti delle aziende dell’indotto Eni, sotto sorveglianza medica. La conferma arriva direttamente dal responsabile del servizio di pneumatologia dell’ospedale Vittorio Emanuele Antonino Biundo.
Scatta la sorveglianza medica. “Si tratta – spiega lo specialista – di una scelta che arriva in relazione ad un preciso protocollo dettato dalla regione. Abbiamo deciso, così, di mettere sotto sorveglianza i lavoratori che, fino ad ora, hanno effettuato il ciclo di verifiche previste per gli esposti all’amianto. Questo apre la possibilità di richiamarli periodicamente qualora l’esito degli esami effettuati ci suggerisse la necessità di maggiori approfondimenti medici”. Gli operai sono stati sottoposti a verifiche che vanno dagli esami spirometrici alle tac toraciche. Accertamenti effettuati per individuare eventuali conseguenze della loro esposizione alle pericolose fibre d’amianto.
Chiesto un elenco Inail. “Abbiamo completato il primo step – dice ancora il medico – e i dati ottenuti sono stati trasferiti ai responsabili Asp che, a loro volta, li hanno trasmessi alla regione”. Gli operai sottoposti agli accertamenti medici vennero indicati in un lungo elenco fornito dai responsabili locali dell’Osservatorio nazionale amianto, associazione retta in città da Salvatore Granvillano e Franco Famà. “Dobbiamo sicuramente ringraziare gli operai dell’Ona – conclude Biundo – in ogni caso, in base alle linee dettate a livello regionale, abbiamo già provveduto a richiedere il rilascio di un elenco Inail che dovrebbe ricomprendere altri possibili esposti all’amianto. Al momento, però, non siamo riusciti ad ottenerlo”.