Gela. Controlli lungo l’intero perimetro cittadino per individuare eventuali fonti d’inquinamento d’amianto, soprattutto sul piano delle riserve idriche utilizzate per fornire tutti gli utenti locali.
A chiederli, ufficialmente, sono gli esponenti del Movimento cinque stelle, all’indomani della conferenza regionale che, la scorsa settimana a Palazzo di Città, è servita a tracciare un quadro ancora fin troppo inquietante. All’assemblea regionale siciliana, sembra oramai in dirittura d’arrivo l’iter affrontato dal disegno di legge ribattezzato “per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”.
Per questa ragione, gli esponenti a cinque stelle ritengono necessario anticipare il dispositivo del testo di legge, iniziando da subito con i campionamenti delle riserve idriche e delle forniture che giungono nelle abitazioni cittadine. Controlli, però, da effettuare non soltanto con l’ausilio dei tecnici di Asp ed Arpa ma anche con operatori indipendenti, scelti dalle associazioni ambientaliste e non solo.
Tutti i quartieri, suddivisi in quattro quadranti, dovranno essere sottoposti alle valutazioni del caso: inoltre, in base alle richieste formulate dagli attivisti locali del movimento, dovranno esseri gli agenti di polizia municipale a monitorare la presenza di cisterne o coperture in eternit. La richiesta è già stata inoltrata al sindaco Angelo Fasulo e agli organi preposti.