Gela. La comunità europea ha stanziato 350 mila euro per mettere in sicurezza e ripristinare, dopo 12 anni, la palestra del plesso Santa Maria di Gesù. Secondo la dirigente del terzo circolo didattico, Mirella Di Silvestre, “lo stato di stallo dell’amministrazione comunale mette a rischio l’intero finanziamento”.
“Abbiamo sollecitato gli uffici preposti – replica l’assessore ai Lavori pubblici, Carmelo Casano – la vicenda sarà affrontata in giunta lunedì mattina. Con l’assessore Giovanna Cassarà abbiamo inserito la trattazione dell’investimento tra i punti all’ordine del giorno. Il finanziamento non verrà perso”.
Il progetto in questione, “Ambienti per l’apprendimento” (Pon- asse II) per essere avviato necessita dell’insediamento di una cabina di regia, come previsto dall’accordo bilaterale.
Le somme consentirebbero di ripristinare il tetto dello storico edificio scolastico del rione Baracche e ammodernare l’impianto elettrico della palestra in disuso ormai da dodici anni.
Era prevista anche un’integrazione da parte del Comune per eliminare l’amianto dalla copertura della palestra e garantire la struttura ad uno dei rioni più degradati della città. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del consiglio d’istituto, l’avvocato Giuseppe Condorelli, il quale non esita a puntare l’indice accusatorio contro l’amministrazione comunal.
“E’ stato nominato il dirigente comunale Nanni Costa – spiega la dirigente Di Silvestre –individuato dal direttore generale del comune. A distanza di tre mesi dalla sua nomina permane una situazione di stallo. Lunedì scorso l’autorità di gestione ha sollecitato l’avvio della procedura da realizzare entro il prossimo 28 febbraio.
Considerato che i fondi consentirebbero di incrementare il lavoro dei tecnici e di imprese esterni, ormai al collasso, non si comprende come motivazioni varie, anche di tipo strumentale, possano mettere a rischio finanziamenti certi che in altri Comuni sono stati proficuamente utilizzati”.
“Stiamo parlando della salute dei bambini e della necessità di garantirgli una struttura adeguata – accusa l’avvocato Condorelli – consentendo loro di non effettuare le attività motorie in classe o tra i corridoi. L’amministrazione comunale lo scorso anno aveva promesso il ripristino della palestra parlando di finanziamenti regionali e comunali. La palestra intanto rimane chiusa ed è piena di amianto. Si parla di crisi, non c’è lavoro, ma stiamo perdendo 350 mila euro che andrebbero a garantire posti di lavoro. I soldi europei torneranno a casa. Qualcuno ne dovrà rispondere. E’ vero che non siamo una zona d’èlite ma questo non vuol dire che questi bambini non devono avere strutture confacenti”.