Gela. Il matrimonio in Egitto, le violenze, la fine del rapporto con l’uomo che amava e la figlia strappatale, che da oltre un anno non riesce più a vedere. La gelese Elisa Claudia Ferro, che da anni vive fuori dalla Sicilia, ha deciso di rendere pubblico il suo appello. Sta facendo di tutto per riportare in Italia la piccola figlia Aida, di appena quattro anni. La famiglia del suo ex marito ha fatto muro e impedisce alla donna di rivederla. La storia di Elisa è stata raccontata dal tg di Telegela, ma negli ultimi giorni è partito anche un appello per la raccolta fondi. “Servono 12 mila euro per avere una rappresentanza legale alla prossima udienza che si terrà in Egitto, il 12 dicembre”, scrive la donna.
“Chiedo al mio Paese che venga fatta rientrare una minore italiana, prima che sia veramente troppo tardi, prima che l’Egitto emetta una sentenza nella quale mi venga levata la patria potestà. Chiedo all’Italia anche di aiutarmi economicamente in questa causa legale, perché non ho disponibilità – ha scritto Elisa – mio marito ha preso tutto quello che avevo e in questo momento ho bisogno di un avvocato egiziano che mi rappresenti nell’udienza del 12 dicembre, altrimenti non potrò più essere legalmente la madre di mia figlia. Sono disposta a fare qualsiasi cosa per lei, anche incatenarmi davanti alla Farnesina e iniziare lo sciopero della fame. Vi prego aiutatemi prima che sia troppo tardi”. Nell’appello diffuso sul web, racconta l’intera vicenda, fino a quando, temendo per la sua stessa vita, fu costretta a ritornare in Italia, mentre la famiglia dell’ex marito ha trattenuto Aida. Da allora, i contatti tra mamma e figlia sono solo sporadici, controllati dai familiari dell’ex consorte. “Riportiamo Aida a casa”, chiede la madre.