Gela. La riorganizzazione già annunciata dai dirigenti locali del gruppo Enimed continua ad essere valutata dai sindacati del settore. Ottobre dovrebbe essere il mese decisivo per meglio comprendere le strategie della società che si occupa d’estrazione in città.
Allo stato attuale, i segretari del settore chimico di Cgil, Cisl e Uil intendono scongiurare qualsiasi prospettiva di tagli al personale. Alessandro Piva, Silvio Ruggeri e Francesco Emiliani, al contrario, spingono per un rafforzamento dell’organigramma: ritenuto, almeno in questa fase, decisamente inferiore alle esigenze produttive.
Non a caso, i dirigenti di Enimed, nelle ultime settimane, hanno già annunciato l’assorbimento, tra le fila del loro organigramma, di circa una decina d’operatori della raffineria di contrada Piana del Signore. Un passaggio interno destinato, in base alle indicazioni fornite alle organizzazioni sindacali, a far fronte alle esigenze di produzione.
La trattativa più generale, però, si presenta complessa. Dopo l’annuncio delle modifiche apportate dai deputati dell’Ars alla normativa regionale che regola la disciplina delle royalties petrolifere, i dirigenti della multinazionale annunciarono un repentino cambio di programma in città: con il rischio di bloccare non solo l’attività estrattiva ma anche quella di ricerca di nuove fonti.
Adesso, però, l’aria sembra essere cambiata. I manager di Enimed hanno avviato un confronto con le istituzioni regionali allo scopo di raggiungere un accordo che possa limitare l’impatto sui conti.