Gela. I pm della procura, lo scorso anno, coordinarono diverse indagini, per cercare di arginare lo smaltimento illecito di rifiuti, anche speciali. Furono monitorate più aree rurali e della periferia, spesso usate per bruciare rifiuti. A fine maggio, i coinvolti in una di queste operazioni si presenteranno davanti al gup. E’ stata fissata l’udienza preliminare. In quattordici furono toccati dall’inchiesta. I pm e i carabinieri del Noe posero l’attenzione su almeno sei aree, dove costantemente venivano abbandonati rifiuti poi dati alle fiamme. L’attività fu supportata da immagini video. Questo accadeva, secondo i riscontri, per inerti, resti di cantieri, materiali di risulta e anche per rifiuti pericolosi, come hanno specificato i pm. Una misura restrittiva venne applicata solo al quarantunenne Cristoforo Russello (difeso dal legale Salvo Macrì) e accusato di aver smaltito illecitamente cumuli di inerti, anche dandoli alle fiamme. Le contestazioni vengono mosse inoltre a Grazio Italiano, Nunzio Vinelli, Salvatore Nicastro, Gaetano Sola, Emanuele Terranova, Angelo Leopardi, Rosaria Di Dio, Vincenzo Alabiso, Fortunato Schembri, Paolo Giarrusso, Roberto Lo Chiano, Alfonso Ficarra e Sebastiano Massimo Alfieri.
Gli inquirenti monitorarono le attività di diversi padroncini della raccolta di inerti e materiali di risulta. I pm e i carabinieri del Noe hanno individuato attività illecite in aree che ricadono in periferia, in via Beato Agostino Novello, via Piermarini, via Poggio Blasco, via Tripisciano, via Salietti e in terreni a ridosso del cimitero Farello. Subito dopo l’indagine, le aree vennero affidate al sindaco Lucio Greco, come custode giudiziale. Fu emessa un’ordinanza per una prima attività di rimozione dei rifiuti e per la messa in sicurezza.