Gela. Un corposo dossier con decine di foto allegate per documentare lo stato di degrado di numerose aree cittadine. Lo hanno presentato in procura le associazioni Aria Nuova e Amici della Terra.
Una denuncia che svaria dalle carenze d’acqua in alcuni quartieri (dove manca anche da venti giorni) alla mancata pulizia delle condotte fognarie, soprattutto in pieno centro storico. Altro problema annoso sono i corsi d’acqua dal Gattano al fiume Gela, gli scarichi della raffineria che confluiscono a mare ed alcuni tratti di torrenti costituiscono un serio pericolo, risultando notevolmente inquinati da ogni tipo di sostanze con il serio rischio di compromettere la fauna e la flora. Segnalata la presenza in diversi punti di amianto, plastica e altri rifiuti anche a ridosso del fiume Gela.
Trovati anche serbatoi e lastre per tetti in Eternit che contengono amianto. Anche il percolato è una criticità del territorio. “Cade dai camion della nettezza urbana – denunciano gli ambientalisti – lo spazzamento e la pulizia e il lavaggio dei cassonetti avviene? E se avviene come mai la maggior parte dei cassonetti risultano divelti, immettendo cattivi odori, ed aumentando il proliferazione di insetti e topi, alimentano ulteriormente la diffusione di potenziali malattie.
Presso l’ex mattatoio si è formata una vera discarica (deposito tronchi di alberi e di sterpaglie di ogni genere), con il rischio di causare incendi ed ulteriori danni alle strutture. Nel dossier si elencano altri disservizi ed infine si chiede all’amministrazione comunale di creare un fondo interamente finanziato con i proventi delle royalties petrolifere, la cui destinazione e vincolo permetterà di realizzare opere,tese anche al recupero ambientale.
