Gela. Le segnalazioni e le denunce si sono susseguite nel corso degli anni. Ad oggi, però, nell’area della Riserva Orientata Biviere il rischio di contaminazione rimane elevato. Non solo le tracce di un passato fatto di possibili smaltimenti illeciti di rifiuti industriali, ma anche un presente che parla di scarti delle serre e rifiuti di ogni tipo dati alle fiamme. Un aspetto che è arrivato sui tavoli del Ministero dell’ambiente, nel corso della conferenza di servizi istruttoria, tenutasi a fine giugno. Alla convocazione (come abbiamo ricordato negli scorsi giorni) ha risposto il direttore della riserva Emilio Giudice. E’ stato lui, come ha già fatto in più occasioni, a spiegare che continuano gli smaltimenti illeciti a ridosso dell’area del Biviere, con rifiuti e scarti di coltivazione che vengono dati alle fiamme. Tutti fattori che starebbero contribuendo a rendere “pesantemente contaminati” i terreni del settore che confina con la riserva, incidendo negativamente sulla falda, intaccata dall’uso di sostanze per le coltivazioni in serra. Una disamina che pare preoccupare i funzionari del Ministero dell’ambiente, incaricati di seguire le vicende dell’area locale. E’ stato direttamente il presidente che ha coordinato la conferenza di servizi, vicario della dirigente della divisione bonifiche e risanamento, a far mettere a verbale che quanto descritto da Giudice “siano cose estremamente serie e sotto alcuni profili anche gravi”. Non si esclude “di coinvolgere l’autorità giudiziaria” oppure “richiedere supporto al Reparto Ambientale Marino”, che dipende dal Ministero dell’ambiente.
Lo stesso vicario della dirigente ha ammesso che probabilmente “il quadro ambientale dell’area sembrerebbe non essere aggiornato poiché nell’interno dell’area vengono dichiarati continui smaltimenti di rifiuti e incenerimento degli stessi”. I responsabili della Riserva Biviere hanno più volte lanciato allarmi, rimasti quasi del tutto inascoltati. Gli scarti e i rifiuti speciali dati alle fiamme hanno ormai trasformato la zona in una piccola terra dei fuochi, a ridosso del mare.