Gela. I pesantissimi debiti generati dal servizio rifiuti dipendono da una “dimenticanza” contabile, come ha sostenuto ieri il vicesindaco Simone Siciliano? Una cosa è certa, quando si tocca il tema rifiuti, la politica cerca di non farsi insozzare. Per il numero due della giunta, il casus belli è da rintracciare nel piano economico finanziario di quattro anni fa. I consiglieri, però, le affermazioni di Siciliano non le hanno gradite troppo. L’assessore, probabilmente, ne ha approfittato per tracciare il campo, tra pro-giunta e vera opposizione e intanto rispunta la commissione d’indagine. Già questa mattina, i capigruppo consiliari hanno sposato la richiesta, avanzata soprattutto dal dem Guido Siragusa. Una nuova commissione di indagine, che farebbe il palio con quella istituita due anni fa. La relativa delibera potrebbe essere discussa già alla seduta fissata per la prossima settimana. Dovrebbe essere il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia ad integrare l’ordine del giorno. “E’ ora di fare ancora più chiarezza – spiega Siragusa – se ci sono stati errori contabili, spetta ad un gruppo di professionisti indipendenti valutarli. Sul fronte politico, invece, credo sia doveroso approfondire di nuovo. Quello che dice Siciliano va verificato. Abbiamo già dato mandato per la costituzione di una nuova commissione di indagine”.
No dalla Morselli. L’attività, questa volta, dovrebbe durare circa due mesi. Gran parte dei gruppi rappresentati all’assise civica hanno detto di sì. Ad appoggiare l’iniziativa, tra gli altri, ci sono il capogruppo di Sicilia Futura Giuseppe Ventura, l’indipendente Carmelo Casano, il capogruppo di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino, quello di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta e i grillini del Movimento cinque stelle. Ma non tutto fila per il verso giusto, almeno sul fronte politico. Contraria alla riedizione della commissione di indagine è invece il presidente della commissione comunale bilancio Romina Morselli, compagna di partito di Siragusa. “Una nuova commissione di indagine? Non capisco a cosa serva – dice – se c’è stato un errore contabile, come ha spiegato il vicesindaco Simone Siciliano, siamo pronti a riparare, sempre che ce ne siano i presupposti. Non condivido la proposta, peraltro sottoscritta da consiglieri che hanno già fatto parte della procedente commissione. Dobbiamo delegittimarci? In un momento come questo, con la Corte dei Conti che ha chiesto l’approvazione di misure correttive, dovremmo collaborare proprio su questo fronte. Per gli approfondimenti, ci sono già le commissione consiliari. Peraltro, le verifiche dovrebbero riguardare un periodo successivo a quello indicato da Siciliano”. I rifiuti continuano a tenere banco e la politica si spacca, mentre anche gli inquirenti proseguono le verifiche. I pm della procura avrebbero convocato il consigliere Vincenzo Cirignotta, che dovrebbe essere sentito come persona informata sui fatti. Non è da escludere che il capogruppo di Noi con l’Italia possa essere ascoltato, per acquisire ulteriori elementi proprio sul capitolo del servizio rifiuti. Qualche settimana fa, proprio il centrista non ha risparmiato durissime critiche alla giunta, proprio in aula.
