Rifiuti e debiti, Ferrara contro l’ex giunta Fasulo: “Costi Pef 2014 ridotti per magia”

 
1
Emanuele Ferrara

Gela. Sui rifiuti, come è evidente da qualche giorno, il passato, piuttosto recente, torna a bussare. Lo scontro è aperto e chi ha sostenuto l’ex sindaco Domenico Messinese punta al bersaglio grosso, almeno da un punto di vista politico, ovvero l’allora giunta Fasulo. L’ex assessore del tempo Giuseppe Ventura, con delega ai rifiuti, ha parlato di “falsità” riprendendo quanto sostenuto da Emanuele Ferrara, che supportò la giunta Messinese e oggi è consigliere nazionale di “Unità siciliana-Le Api”. Per Ferrara, l’origine vera dei debiti fuori bilancio, per il capitolo rifiuti, non fu la giunta del sindaco Messinese (sfiduciato dopo tre anni) ma quella dell’avvocato Fasulo. Un concetto che ripete, accusando apertamente Italia Viva, che oggi è in giunta ed ha nel gruppo dirigente lo stesso Ventura. Ai renziani, il sindaco Greco ha affidato la delega ai rifiuti, con l’assessore Cristian Malluzzo. Tanto è bastato per riaprire gli “archivi”. Ferrara torna ad attaccare Iv e si spinge fino alla “chiusura della raffineria”. “Nel 2014, in città, successero due fatti tragici che hanno portato all’impiccagione. Primo, la chiusura della raffineria avallata dal governo Renzi. Secondo, l’accordo su un protocollo per il miglioramento del servizio rifiuti, sottoscritto dal Comune con Tekra. L’ex assessore Ventura, nel 2014, avallò quel protocollo con Tekra che doveva essere a costo zero per il Comune e quindi per i cittadini, ma che, invece, ha contribuito senza averlo dichiarato preventivamente, a fare raddoppiare di botto i costi del servizio, come i cittadini stanno constatando con le bollette che il Comune ha fatto recapitare in questi giorni, senza peraltro averne alcun beneficio, anzi il servizio di pulizia è peggiorato. Attenzione – avverte Ferrara – questa genialata del protocollo aggiuntivo con Tekra non fu adottata da nessuno altro Comune appartenente all’Ato Cl2. La domanda sorge spontanea, Tekra l’ha proposta agli altri Comuni e non l’hanno sottoscritta oppure Tekra per ragioni incomprensibili ai cittadini, o forse comprensibilissimi visto che c’erano le elezioni comunali alle porte, l’ha proposta solo al Comune di Gela, sapendo di trovare terreno fertile?”. Interrogativi, che si aggiungono ai tanti quesiti che in questi giorni si susseguono, sempre a partire dalla gestione rifiuti. Per Ferrara, i numeri non corrispondevano, già all’epoca della giunta Fasulo. “Quella scelta portò dall’oggi al domani alla scomparsa di tutti i cassonetti, all’invasione dei rifiuti che trasformò la città in una discarica a cielo aperto. Vennero approntati centri di raccolta provvisori per fare fronte alla prevedibilissima situazione di caos che si è venuta a creare. Ancora, spese aggiuntive per la raccolta dei cumuli; decine di assunzioni a tempo determinato di Tekra per la pulizia straordinaria della città; spese aggiuntive per lo spazzamento con personale non in elenco, come indica il verbale di passaggio del cantiere del 24 aprile 2014; confusione nella gestione del capitolato speciale di appalto. Tutto ciò portò ad un ingente debito fuori bilancio nei tredici mesi prima che i cittadini si sbarazzassero di quella sindacatura con le elezioni del 2015. In un anno le spese aggiuntive Tekra non coperte dalla Tari furono circa 4 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 1.950.000 euro di costi di discarica. Negli anni successivi i consiglieri comunali, compreso l’ex assessore, tranne qualcuno che dimostrò comprensione, si rifiutarono di approvare i nuovi Pef portati in aula dal sindaco Messinese, che non poteva bloccare del tutto i servizi ereditati, pena il degrado igienico sanitario della città. Sulle presunte falsità che l’ex assessore denuncia, basta, per rendersi conto, che si vada a rivedere gli allegati della delibera del consiglio comunale n.197 del 30 settembre 2014, per l’approvazione del Pef rifiuti e della TARI 2014. In quegli allegati, troverà al punto 10 la nota 41642 del 20 marzo 2014, che la dirigente del settore istruzione e ambiente inviò alla dirigente del settore tributi e per conoscenza al sindaco Angelo Fasulo, all’assessore Giuseppe Ventura, al segretario comunale, al presidente del collegio dei revisori e ad altri, che stabiliva in 9.911.261,00 di euro il costo annuo in capo al suo settore sostenuto per il servizio di raccolta e conferimento in discarica dei rifiuti nell’anno 2013. A questo costo – continua Ferrara – andava aggiunto quello amministrativo annuo di 629.280,27 di euro, sostenuto dal settore tributi per l’accertamento e la riscossione del tributo, di cui alla nota 16028 del 3 febbraio 2014, che portavano il totale dei costi per l’anno 2013 a 10.540.541,00 di euro. Altro che dimenticanza dei dirigenti, accusare i dirigenti è diventata una moda per scaricarsi dalle proprie responsabilità”. Dalle parole di Ferrara emerge, quindi, una volontà dell’ex giunta Fasulo di rivedere al ribasso i numeri, forzando la mano. “L’ex assessore invece di metterla in caciara spieghi ai cittadini come mai nel 2014 in, consiglio comunale, fu portata una delibera che in maniera magica tramutò il costo rifiuti 2013, a base del PEF 2014, da 10.540.541,00 di euro, determinato in prima battuta dai dirigenti, a 7.084.419,06 di euro. In effetti, il primo a scoprire una parte della magia fu il sindaco Messinese che nel primo Pef, presentato nel 2015, certificò che in quello del 2014 mancavano 1.950.000,00 di euro dei costi di discarica, che è esattamente la differenza tra l’importo dichiarato in prima battuta dal settore istruzione e ambiente di 2.950.000,00 di euro e il costo ridotto a 1.001.705,16 euro, determinato con ulteriore nota dello stesso settore, la numero 116092 dell’1 settembre 2014, allegato 15 della delibera di Consiglio comunale 197 del 30 settembre 2014. Quella delibera, comunque, non tutti la votarono in consiglio comunale, non la votò ad esempio l’attuale vicesindaco Terenziano Di Stefano, che successivamente si chiedeva pubblicamente se in quella delibera ci fossero due Pef”. L’esponente di “Unità siciliana” ritorna sulla decisione del sindaco Greco (che il suo gruppo civico appoggiò in campagna elettorale per poi prenderne le distanze) di affidare la delega ai rifiuti ad un esponente di Italia Viva.

“Il bello di tutta questa vicenda è che il sindaco Greco, candidato perdente nel 2015, allora, dai palchi, tuonava contro la chiusura della raffineria avallata dal governo Renzi e sottoscritta dal sindaco Fasulo e dal governatore Crocetta. Si scagliava contro la gestione rifiuti di Tekra e contro Caltaqua, oggi affida al gruppo dell’ex assessore addirittura la delega alla gestione dei rifiuti. Dopo le sue battaglie – continua Ferrara – la città dal sindaco si aspettava che la delega ai rifiuti venisse magari affidata a persona competente in materia per efficientare e migliorare il servizio e, quindi, ridurne i costi. Evidentemente, si è ricreduto su accuse, che per raccogliere i voti lanciava dai palchi rispetto alla gestione dei rifiuti di Tekra e sulle inchieste aperte dalla magistratura, con processi in corso nelle aule del tribunale, dove il Comune è parte civile”. Secondo Ferrara, ad oggi ai cittadini rimangono solo le bollette Tari molto salate e c’è la necessità di assumere misure consistenti per cercare di arrivare alla riduzione degli importi. “I cittadini, comunque – conclude – non possono essere trattati come se fossero dei bambini ai quali va nascosta la realtà per non interrompere la catena momentanea del consenso del politico di turno. Meritano e hanno il diritto di sapere tutta la verità”.

1 commento

  1. Manipolare la verità è lo sport preferito dei tanti politicanti da strapazzo del passato e del presente, ma quello che realmente ci mortifica e ci fa pagare le conseguenze, è la memoria corta che ci ha portato a condannare chi non ha avuto colpe su una demenziale gestione rifiuti, che inizió durante l’era Fasulo e con l’allora assessore Giuseppe Ventura, il quale mostró sin da subito, visti i risultati, una totale demente incapacità, di cui ancora oggi noi cittadini ne stiamo pagando lo scotto. D’altronde, che tipo di scelta politica poteva fare un personaggio del genere, se non essere oggi, un degno rappresentante di Italia viva con a capo il Magnifico Renzi, il quale con una firma congiunta insieme all’altro magnifico ex presidente della regione Crocetta e l’avvallo del magnifico Fasulo, condannarono il nostro territorio alla fame, senza prospettare nessun’altra possibile riconversione.Una firma politica criminale, che condannò noi gelesi a spegnere del tutto ogni prospettiva di futuro, che a distanza di anni, ne stiamo ancora drammaticamente pagando le conseguenze. Oggi l’unica speranza è la magistratura, che ha il dovere di fare chiarezza e verità, perché oggi più che mai, sentiamo il bisogno di ottenere la vera giustizia, con la G maiuscola!!!!!

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here