Gela. Domenica scorsa, al termine di un’assemblea dei lavoratori del servizio rifiuti, Cgil e Confial hanno indetto una serie di sit-in, davanti ai municipi dei Comuni delle cosiddette “cinque terre” (Butera, Riesi, Mazzarino, Sommatino e Delia) e di Niscemi. Non accettano che il nuovo servizio in house parta, con assunzioni a tempo determinato e tramite agenzie interinali. I vertici della Cgil hanno respinto, con una nota ufficiale, la proposta formulata dall’amministratore della “Impianti Srr”, società che ha ottenuto la gestione del servizio in tutti i Comuni dell’ambito. Il segretario confederale Rosanna Moncada e il responsabile del settore igiene ambientale della Fp-Cgil, Paolo Anzaldi, confermano i sit-in. Il sindacato, però, va anche oltre. E’ stata chiesta alla “Impianti”, amministrata dall’ingegnere Giovanna Picone, l’acquisizione degli atti che hanno permesso l’affidamento in house del servizio. Dalla Cgil, ancora, fanno sapere di aver scritto all’Anticorruzione, “in merito alle perplessità avanzate da parte di questa organizzazione sindacale relativamente alle modalità di assunzione del personale che intende adottare la “Impianti Srr”, chiedendo anche chiarimenti e conseguenziali provvedimenti in merito alla procedura amministrativa adottata per l’affidamento in house providing”, si legge in una nota ufficiale firmata da Moncada e Anzaldi. Il sindacato, quindi, mette in discussione non solo il metodo di assunzione, sostenuto da “Impianti” e “Srr4”, ma anche l’iter per l’affidamento alla società.
La segreteria confederale Cgil e quella provinciale della Fp-Cgil considerano, inoltre, “di una gravità assoluta” gli incontri che i vertici di “Impianti” stanno organizzando, in questi giorni, con gruppi di lavoratori, senza il coinvolgimento dei loro rappresentanti sindacali. “Condanniamo nel metodo e nel merito l’atteggiamento da parte della “Impianti”, che in questi giorni convoca i lavoratori dei singoli cantieri senza coinvolgere le loro rappresentanze sindacali. Riteniamo che quanto stia accadendo sia di una gravità assoluta – scrivono i sindacalisti – considerato che si potrebbe pensare a posizioni di prevaricazione nei confronti dei lavoratori”. Il nuovo servizio, almeno nei centri delle “cinque terre” e a Niscemi, dovrebbe partire entro l’1 gennaio 2022. Ad oggi, però, le parti sono molto distanti e anche la reazioni della Cgil sembra confermare una tensione, piuttosto marcata. In città, invece, l’amministrazione comunale sta ancora sondando soluzioni alternative, non ritenendo adatta quella in house.