Gela. Lo specchio di mare antistante la città continua a consegnare importanti reperti di interesse storico e archeologico custoditi nei fondali anche per millenni.
Nei pressi di contrada Bulala sono stati ritrovate diverse anfore, un ordigno bellico, una palla di granito, un cannone e travi riconducibili ad una imbarcazione risalente, secondo le prime indagini, al 1500.
Sono stati i volontari dell’associazione Ambiente e sviluppo, presieduta da Franco Cassarino, a rinvenire e riportare alla luce gli importanti reperti. L’attività di recupero è stata effettuata con la collaborazione degli uomini della Capitaneria di porto.
Il rinvenimento del cannone è stato possibile solo negli scorsi giorni, quando gli artificieri del nucleo Sdai della Marina Militare hanno fatto brillare a mare l’ordigno bellico. Una perlustrazione di controllo, effettuata dopo l’esplosione, ha permesso di individuare il cannone.
I reperti riemersi e recuperati sono stati affidati alla Guardia costiera e, in parte, all’ambientalista Cassarino, in attesa che la Soprintendenza ai Beni culturali decida di effettuarne tutti gli interventi per consentirne l’esposizione nelle teche del museo archeologico.
