ROMA (ITALPRESS) – AssoDelivery, associazione che rappresenta l’industria italiana del food delivery a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats e il sindacato UGL (Unione Generale del Lavoro) hanno firmato un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che, per la prima volta in Europa, aumenta le tutele dei rider che operano come lavoratori autonomi nell’industria italiana del food delivery. Per rappresentare il mondo dei rider, il sindacato UGL ha costituito un’organizzazione rappresentativa e unitaria, denominata “UGL Rider”, dedicata ai lavoratori del settore. Il contratto rispecchia le indicazioni del “decreto Rider”, un intervento approvato l’anno scorso su impulso e volontà del ministero del Lavoro. Sono previsti diritti e tutele nell’ambito del lavoro autonomo, tra cui: compensi minimi e indennità integrative per condizioni particolari di lavoro, un sistema di incentivi nelle città in cui il delivery è di recente introduzione e premi dopo un certo numero di consegne, fornitura gratuita di dotazioni di sicurezza, obbligo di formazione specifica e di coperture assicurative, sia contro gli infortuni sia per danni a terzi.Il contratto prevede tra l’altro il compenso minimo pari a 10 euro per ora lavorata, cioè in base al tempo per svolgere ogni consegna; indennità integrative, pari al 10%, 15% e 20% in corrispondenza di una, due o tre delle seguenti condizioni: lavoro notturno, festività e maltempo; incentivo orario di 7 euro, anche nel caso di assenza di proposte di lavoro, per i primi 4 mesi dall’apertura del servizio presso una nuova città; sistema premiale, pari a 600 euro ogni 2000 consegne effettuate; dotazioni di sicurezza a carico delle piattaforme; coperture assicurative contro gli infortuni (INAIL) e per danni contro terzi.”Abbiamo dato il via a un cambiamento epocale perchè per la prima volta un’organizzazione datoriale riconosce i diritti sindacali ai lavoratori autonomi”, spiega Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl: “E’ stato un percorso lungo e pieno di sfide in cui il sindacato ha investito e che ci ha permesso di regolare, insieme ad AssoDelivery, il lavoro dei rider nel comparto del food delivery. I rider italiani hanno finalmente maggiori tutele attraverso il CCNL Rider appena firmato, un primo esempio di come regolare il lavoro che cambia. Da oggi guardiamo a molte altre categorie che non sono ancora raggiunte dalla contrattazione in Italia e in Europa. In tal senso – prosegue Capone – la ‘on demand economy’ ha creato nuove opportunità e modalità di lavoro in diverse industrie, per cui nuove tipologie di lavoratori hanno bisogno di un contratto come quello che abbiamo firmato oggi”.”E’ un momento storico”, sottolinea Matteo Sarzana, presidente di AssoDelivery, l’organizzazione maggiormente rappresentativa delle piattaforme italiane di food delivery. “Per la prima volta la contrattazione collettiva raggiunge il mondo del lavoro autonomo introducendo compensi minimi, indennità integrative, incentivi, sistemi premiali, dotazioni di sicurezza, assicurazioni, formazione e molti altri diritti – aggiunge -, mantenendo allo stesso tempo la flessibilità e la premialità che cercano i lavoratori del settore”.(ITALPRESS).