Gela. La “sfida” politica non è solo tra i fronti opposti in consiglio comunale, che attendono la decisione del Tar Palermo sull’esito elettorale, ma posizioni divergenti ci sono anche all’interno del campo di centrodestra. Michele Orlando, commissario cittadino di DiventeràBellissima, ritiene legittima l’azione al Tribunale amministrativo, ma qualche dubbio lo avanza. “Il ricorso all’autorità giudiziaria è un diritto sacro Santo di ogni cittadino o ente che ritenga di essere stato leso in un proprio diritto soggettivo o interesse legittimo. Non sussiste una partigianeria – dice – quando la decisione spetta all’organo giurisdizionale. DiventeràBellissima prenderà atto delle decisioni dei giudici e ne valuterà le conseguenze di natura politica e morale, sottolineando come sarà determinante che sia stabilita la natura di illegittimità amministrativa degli atti dell’iter elettorale oppure che venga fuori la rilevanza di illecito doloso, come l’esposto penale intende che si accerti. Una considerazione nasce spontanea, forse per mancanza di conoscenza degli atti processuali e degli elementi posti a fondamento delle rispettive parti, se gli atti amministrativi preelettorali impugnati al Tar dopo le elezioni avessero già la probabilità del dolo, come mai l’esposto penale è stato avanzato da Spata a ridosso dell’udienza del Tar e perché è stato firmato solo da lui?”. Dubbi che non sembrano solo procedurali, ma politici, in un centrodestra locale che anche dopo la decisione dei giudici dovrà darsi delle coordinate, tenendo in considerazione probabilmente anche il rapporto con il gruppo del presidente della Regione Nello Musumeci.
Orlando, inoltre, si iscrive nella lunga lista di chi chiede una “pacificazione”. “Gela tarda ancora ad avere un pò di pace – conclude – per rimboccarsi le maniche e dirigersi verso un futuro di crescita umana ed economica”.
Diventerà bellissima è in confusione.
Commissario di se stesso.