Rete fognaria di Manfria, “i fondi ci sono”: consortile fermo e servono risorse ulteriori

 
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Gela. La verifica andava fatta direttamente nella struttura del Commissario straordinario unico per la depurazione, che già a livello locale segue i lavori in essere per l’ampliamento del depuratore di Macchitella. Questa mattina, una delegazione dell’amministrazione comunale, con il sindaco Di Stefano e l’assessore Arancio (la questione è inoltre sul tavolo dell’assessore Franzone), ha incontrato i riferimenti della struttura commissariale. I fondi per la rete fognaria di Manfria, progetto essenziale per il ciclo della depurazione, ci sono e non sono stati oggetto di definanziamento. Si tratta di circa 3 milioni 300 mila euro. È il dipartimento regionale della programmazione che ha in carico questa voce e che dovrà trasferire la documentazione del progetto al Ministero dell’ambiente. Saranno gli uffici romani ad avallare il cambio di competenze, in favore del Commissario. “Il finanziamento non è stato tagliato e questo è già molto importante – dice il sindaco – abbiamo voluto un incontro con il commissario proprio per fare chiarezza sulle competenze attuali. Il commissario ad oggi non si occupa della rete fognaria di Manfria ma riteniamo che si possa procedere ad affidare tutto a questa struttura. Ci sono questi passaggi da fare”. È un tema che oltre ad investire gli obiettivi dell’amministrazione, è costantemente seguito dai consiglieri comunali Fava e Cuvato (quest’ultimo ne ha fatto una vera e propria battaglia civile già con l’associazione”ViviamoManfria”). “C’è il pieno coinvolgimento delle strutture che stanno seguendo la vicenda del finanziamento per la rete fognaria di Manfria – sottolinea Arancio – è una procedura che per l’amministrazione comunale ha priorità e che monitoriamo da tempo”.

Dagli uffici del commissario arrivano invece indicazioni per nulla preoccupanti rispetto al percorso per l’ampliamento del depuratore di Macchitella. Le attività sono in corso e dovrebbero concludersi “entro aprile del prossimo anno”. Molto più articolato è il cammino del raddoppio del sistema consortile, nell’area di raffineria. L’appalto ha concentrato risorse ingenti ma i cantieri si sono di fatto fermati. L’opera non è di competenza commissariale ma del dipartimento acqua e rifiuti. Le attività sono state stoppate per carenza di fondi. L’aumento dei costi necessita di una copertura da circa quattro milioni di euro. Al momento, il ministero ha sbloccato una quota minima di circa duecentomila euro. Le strade a questo punto possono essere due, come conferma il sindaco. “Gli stanziamenti potrebbero arrivare sempre dal ministero, ma senza certezze sulla tempistica, oppure si potrebbe tentare la carta della legge finanziaria regionale”, precisa Di Stefano. L’opera ha un ruolo decisivo nel ciclo locale della depurazione, così da evitare ulteriori impatti ambientali.

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