Gela. I numeri della maggioranza, almeno sugli atti finanziari che in queste settimane stanno arrivando in aula consiliare per l’approvazione, continuano a rimanere piuttosto limitati. Anche ieri sera, i primi articoli del regolamento sulla Tari sono passati con una percentuale di sì, pericolosamente vicina ai minimi necessari per il numero legale. Anche in questo caso, come già accaduto nella votazione sul regolamento Imu, la presenza di qualche esponente di opposizione ha evitato conseguenze ulteriori per i pro-Greco. Quando si tocca il tasto della Tari sui rifiuti è praticamente inevitabile che ognuno cerchi di schivare un eventuale voto su provvedimenti impopolari. Le ragioni del regolamento sono state caldeggiate in aula dal dirigente al bilancio Alberto Depetro e dall’assessore Danilo Giordano. E’ stato un duello politico a distanza con il gruppo consiliare del Partito Democratico. Alessandra Ascia e Gaetano Orlando hanno sostenuto almeno due emendamenti. Con il primo veniva chiesto di escludere dal pagamento le utenze sfitte e prive di qualsiasi servizio. Il secondo, invece, era destinato ad esenzioni per quelle che distano meno di cinquecento metri dai punti di raccolta dei rifiuti. L’aula si è schierata contro. Secondo i consiglieri del Partito Democratico era fondamentale, come hanno spiegato durante la discussione, arrivare a variazioni che potessero agevolare i cittadini, sia rispetto al caso delle utenze sfitte che nella disciplina di quelle vicine ai punti di raccolta. Il dirigente Depetro e l’assessore Giordano hanno però replicato sostenendo che la disciplina del regolamento si rifà alle norme in materia. Ascia ha avuto un breve botta e risposta con Giordano. “Forse, l’assessore non conosce bene il regolamento”, ha spiegato.
Anche l’altro dem Orlando ha criticato il no a priori dell’aula agli emendamenti presentati dal partito. L’aula ha approvato i primi dieci articoli del regolamento, su un totale di quarantuno. Il forzista Luigi Di Dio, probabilmente per evitare che i numeri della maggioranza potessero assottigliarsi ancora di più, mettendo a rischio la tenuta del numero legale, ha chiesto e ottenuto il rinvio a mercoledì sera.
Evidentemente, il consigliere Ascia, non ha prestato attenzione al testo della legge che individua gli immobili da assoggettare al tributo. Infatti: “La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, SUSCETTIBILI DI PRODURRE RIFIUTI. Ne esce fuori che gli immobili dotati di almeno uno tra acqua, luce o mobilia siano SUSCETTIBILI di produrre rifiuti. Chiaro che non si può andare contro legge.