Regionali Sicilia, Romano “Con Schifani i partiti saranno più coinvolti”

 
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PALERMO (ITALPRESS) – “Abbiamo rilanciato l’idea di una Sicilia popolare, autonomista, a sostegno di Renato Schifani, perchè siamo convinti di aver contribuito da un lato all’unità del centrodestra, e dall’altro lato di aver rilanciato l’idea che nella nostra terra bisogna fare più che parlare”. Così Saverio Romano, vice presidente di Noi con l’Italia, in un’intervista all’Italpress, in merito alle Regionali in Sicilia del 25 settembre.“Ho grande stima per il presidente Musumeci – aggiunge Romano – ma il suo modo di governare ha trovato un limite che a mio avvio era quello della mancata partecipazione dei partiti alle decisioni. Schifani stesso ha rilanciato invece l’idea di un governo partecipato”. Per il vicepresidente di Noi con l’Italia Musumeci “ha dovuto bonificare quanto accaduto nei cinque anni precedenti col governo Crocetta. Adesso è il momento del rilancio dell’azione politico-amministrativa, e le tante opere che non si sono realizzate si potranno realizzare nei prossimi 5 anni. Le priorità da cui partire? Intanto bisognerà accelerare la spesa relativa al Pnrr e bisognerà fare in modo che la Regione si doti di nuove professionalità con l’apertura dei concorsi”.Schifani ha anche rilanciato il ruolo delle Province. Un’idea che trova il sostegno di Romano. “La chiusura delle Province oltre a non aver abbattuto i costi ha provocato dei danni enormi, perchè si è abbandonata sia la gestione degli edifici scolastici, sia la gestione delle strade, tant’è che i risultati sono sotto gli occhi di tutti – spiega -. Le Province sono enti intermedi importanti per il rapporto con le comunità, e in tutta Italia hanno ripreso a correre”.Sul fronte delle infrastrutture “faremo una battaglia senza sosta affinchè con la vittoria del centrodestra e con un governo di centrodestra finalmente si realizzi il ponte sullo Stretto di Messina”. “Voglio ricordare – prosegue Romano – che il nostro Paese ha un contenzioso con l’azienda che si occupa della realizzazione del Ponte di ben 800 milioni di euro, che sarebbero soldi presi dalle tasche degli italiani e buttati via se il Ponte non si realizzasse. Il Ponte invece serve a collegare non soltanto la nostra realtà al resto d’Italia ma anche a far sì che il tema dell’uguaglianza possa tornare attuale nel nostro Paese. E’ un’opera importantissima, se ne parla da troppo tempo, è venuta l’ora di realizzarla, anche per dar vita a interventi conseguenti, come l’alta velocità ferroviaria in Sicilia”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).