Reflui sversati anche in un’area demaniale, a processo manager e tecnici di Caltaqua

 
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Gela. Reflui non depurati sversati nei pressi di uno dei parcheggi della raffineria Eni e di un’area demaniale. I reflui sversati. A processo, davanti al giudice Tiziana Landoni, sono finiti manager e tecnici della società Caltaqua, gestore del servizio idrico integrato. Le accuse vengono mosse nei confronti di Salvatore Guarino, Salvatore Giuliana, Alessandro Ribrello e Giuseppe Virgolini. Al centro delle indagini, due casi accertati dai militari della capitaneria di porto. “Il primo sopralluogo – ha detto in aula uno dei militari sentiti – venne effettuato nel  febbraio di tre anni fa. I reflui avevano invaso l’intero parcheggio e una zona demaniale, circa cinquecento metri quadrati. Un secondo caso si verificò il mese successivo. Accertammo che gli sversamenti arrivavano da una condotta priva di pozzetto e coperture”. I difensori degli imputati, gli avvocati Giacomo Butera e Michele Ambra,hanno chiesto chiarimenti soprattutto rispetto all’interconnessione tra il sistema di condotte che avrebbe causato lo sversamento e quello del gruppo Eni, presente nella stessa zona. A ribadire che le sostanza sversate erano reflui civili non depurati è stato un tecnico Arpa intervenuto al momento delle prime fuoriuscite. Intanto, il legale del gruppo Caltaqua, l’avvocato Salvatore Catalano, ha comunicato l’intenzione di patteggiare la pena. La posizione è stata stralciata. I testimoni sentiti in aula hanno risposto anche alle domande formulate dal pubblico ministero Lara Seccacini.

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