“Referti ospedalieri alterati per il premio assicurativo”, in aula parla ispettore

 
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Gela. Diversi incidenti stradali sospetti, forse inscenati solo per incassare le polizze assicurative. I responsabili della compagnia Unipol avviarono verifiche su episodi verificatisi in città, nei quali erano coinvolte sempre le stesse persone, legate tra loro da rapporti di parentela. In quattro sono finiti a processo, davanti al giudice Francesca Pulvirenti. L’ispettore incaricato dei controlli ha parlato in aula, nel corso del dibattimento. Ha spiegato, rispondendo alle domande del pm Gesualda Perspicace, che anche la documentazione medica sarebbe stata alterata. “C’erano codici numerici del tutto differenti da quelli degli atti ufficiali dell’Asp – ha spiegato – e la conferma arrivò dalla direzione sanitaria dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Accertammo che anche la documentazione di alcuni centri di riabilitazione fu modificata”.

Secondo l’ipotesi dei pm della procura, i quattro avrebbero agito solo per arrivare ai premi assicurativi. La compagnia, che si ritiene danneggiata, si è costituita parte civile. Gli imputati, invece, sono difesi dall’avvocato Giuseppe Smecca.

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