Gela. I fatti erano collegati all’inchiesta “Redivivi”, che portò gli investigatori e i pm della Dda di Caltanissetta ad individuare la pressione dei clan in alcune aree rurali della città, soprattutto per la gestione delle attività legate al mercato della plastica dismessa. Anche un minore venne tirato in ballo e finì a processo. Oltre alla contestazione mafiosa gli veniva mossa quella relativa al presunto possesso di armi. Accuse pesanti per l’imputato. Nei suoi confronti, però, il giudice del tribunale minorile di Caltanissetta ha disposto l’assoluzione. Alla fine, anche se le motivazioni verranno successivamente depositate, non sono emersi elementi per ritenere che le contestazioni a suo carico potessero essere fondate.
La difesa, sostenuta dall’avvocato Flavio Sinatra, ha ricostruito i fatti senza individuare possibili correlazioni tra il minore e le vicende indicate nei capi di accusa. Gli inquirenti fecero leva inoltre sulle dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori di giustizia. Proprio queste rivelazioni avrebbero indotto gli investigatori a concentrarsi sul giovane, che comunque ha sempre respinto gli addebiti.