Gela. Serve un piano dettagliato per l’uso dei fondi del Recovery fund, che vanno destinati anche al territorio locale. Ne è convinto il segretario confederale dell’Ugl Andrea Alario. “L’Unione europea è stata molto chiara, fissando dei criteri ben precisi per l’attribuzione dei soldi del Recovery fund. Intanto siamo sempre qui, come al solito, a riferire le stesse questioni che attanagliano la nostra realtà che per quanto ci riguarda, interessa il territorio di Caltanissetta e Gela esteso nella sua condizione geografica con peculiarità diverse. Per un verso restiamo a soffermarci, come il cane che si morde la coda, sulle solite problematiche più volte dibattute e mai risolte; cambiano i governi, si alternano i politici, ma le questioni sono sempre là ad attendere le soluzioni. Basterebbe – dice – un piano progettuale credibile da agganciare al Recovery Plan che la Regione ed il Governo nazionale si appresterebbero a realizzare, per dare un fine certo stavolta alle varie carenze strutturali che afferiscono a tutto il territorio nisseno”. Le priorità sul territorio, secondo il sindacalista, sono piuttosto chiare da individuare. “Basti accennare per esempio al problema strutturale del porto di Gela, importante punto di approdo che dovrebbe dare un senso allo sviluppo economico della città e delle zone annesse. Il potenziamento dell’arteria stradale Gela-Catania, che permetterebbe con più facilità il commercio su gommato finalizzato al raggiungimento dell’interporto e dell’aeroporto di Catania. La riqualificazione della zona industriale di Gela – aggiunge – per permettere il rilancio e la riconversione dell’attività produttiva del territorio, condizione legata all’area di crisi industriale complessa che riguarda nella fattispecie la circoscrizione gelese soggetta a recessione economica con perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale. Poi, tutta la viabilità interna del nisseno, rimasta ancora nelle condizioni risorgimentali. Per potersi spostare da un Comune all’altro, spesso si sa quando si parte e non è data sapere l’ora di arrivo alla destinazione prefissata a causa dell’impraticabilità stradale”. I punti fondamentali degli interventi, però, dovrebbero ricadere anche su settore, troppo spesso lasciati al loro destino.
“Ci sono i settori agricoli e commerciali, devastati dall’emergenza pandemica, Difficilmente potranno ritornare a rifiorire se non si faranno dei piani di investimento finalizzati alla ripartenza delle attività. Tutto ciò e ancora di più si potrà realizzare, come ultima ed importante occasione – conclude – se la classe dirigente politica di governo regionale e nazionale, farà in modo di attuare nella giusta misura quanto già enucleato”. E’ inevitabile che anche a Palazzo di Città l’amministrazione comunale stia guardando con interesse all’eventuale destinazione di questi fondi. Dal sindacato arrivano indicazioni precise sugli asset per investirli.