Gela. L’esercente Nunzio Di Pietro rimase ferito, negli scorsi mesi, dopo l’aggressione subita a Macchitella, subito dopo la chiusura di uno dei punti vendita gestito dalla sua famiglia. La rapina venne messa a segno per sottrargli gli incassi delle attività. Gli inquirenti risalirono a quelli che ritennero responsabili dell’azione, Diego Rinella e Carmelo Ascia. Furono arrestati e sottoposti alla custodia cautelare in carcere. Le difese hanno già optato per il giudizio abbreviato, poi fissato. In attesa di presentarsi davanti al giudice, per entrambi è stata disposta una misura diversa dalla detenzione in carcere. Gli sono stati concessi i domiciliari, su istanza delle difese, sostenute dai legali Cristina Alfieri e Marco Granvillano.
I pm della procura e i poliziotti avviarono indagini a seguito dell’aggressione subita dall’esercente. Analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza e le risultanze delle intercettazioni, strinsero il cerchio sui due arrestati.
Cioè daranno i domiciliari a due che hanno praticamente pestato a sangue un commerciante. Quindi per buttarli in carcere solo un paio di anni dovevano ucciderlo?