Gela. Il fenomeno del randagismo continua a preoccupare.
L’ultimo episodio risale a due giorni fa con l’ennesimo abbandono di un cucciolo. Ci sono volute quasi tre ore per poter predisporre il soccorso del randagio, grazie al solito lavoro prezioso dei volontari dell’associazione Oipa. In contrada Rizzuto è stato trovato un cane steso a terra, totalmente i balia di sè stesso e privo di forze “Ci siamo accostati con l’auto facendo molta cautela per gli altri veicoli in marcia che non accennavano a rallentare – racconta Francesca Collodoro, responsabile dell’Oipa – spostando il povero cane ormai arreso alla stanchezza e al dolore. Abbiamo allertato le autorità e siamo rimasti li mantenendo la situazione sotto controllo, fino all’ intervento della ditta preposta al randagismo Ambiente Italia, intervenuta dopo circa due ore per il prelevamento del cane e il trasferimento al rifugio sanitario Ri.ca.ra”.
L’Oipa ha trovato aiuto anche nella polizia ma non basta. Le segnalazioni sono tante ogni giorno. “Si rivolgono a noi ed anche ad altre associazioni sperando di risolvere qualsiasi problema – prosegue – ci proviamo ma il nostro amore per gli animali non è sufficiente. Le associazioni animaliste si impegnano quotidianamente da anni a contrastare la piaga del randagismo, dell’ abbandono e maltrattamento ma ciò che è un diritto per gli animali viene disatteso e spesso ignorato. Siamo stremati ma non si arrendiamo”.
Il Comune spende ogni anno circa 400 mila euro per il ricovero degli animali randagi. Il centro di sterilizzazione nell’ex mattatoio non è stato sufficiente ad arginare il fenomeno, che rimane gravissimo.