Gela. L’indagine si concentrò su un presunto raggiro, per le forniture di carburante, a danno dell’azienda agrigentina Sap, che in città, ormai più di dieci anni fa, si occupò del servizio di raccolta rifiuti. Due ex operatori, Andrea Teresi e Alfonso Granvillano, che lavoravano per conto della società sono finiti a processo. Secondo gli investigatori, avrebbero anche ritoccato le bolle di acquisto, per ottenere più carburante, ma a spese della stessa Sap. L’azienda non si è costituita parte civile. Il giudice Miriam D’Amore, come chiesto dal pm Tiziana Di Pietro, ha disposto il non doversi procedere per prescrizione, almeno rispetto all’ipotesi di reato più grave. Per il presunto falso in scrittura privata, invece, è stata confermata l’avvenuta depenalizzazione. Le difese degli imputati, sostenute dagli avvocati Salvo Macrì e Giuseppe Vinciguerra, hanno sempre escluso un collegamento tra le spese ulteriori, individuate da Sap, e i due imputati, che materialmente, per un certo periodo di tempo, si recavano a rifornire mezzi e cisterne.
I legali hanno chiesto una pronuncia favorevole, nel merito. Il giudice ha riconosciuto la prescrizione, che chiude il procedimento nei confronti dei due imputati.