Ragazzi sempre più “tecnologici”

 
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Ancora ragazzi o già mini-adulti? La nostra vita quotidiana è ormai impensabile senza media digitali.

Nel loro tempo libero i ragazzi e gli adolescenti giocano al computer, si informano, creano reti di contatto via Internet e comunicano con i loro amici e parenti tramite telefono cellulare. Anche a scuola i media digitali sono usati ogni giorno. Essi offrono ai ragazzi e agli adolescenti numerose opportunità di sviluppo e apprendimento.

Una recente indagine condotta dall’Università di Udine ha evidenziato che i ragazzi italiani, per il loro tempo libero, preferiscono tv, computer e videogame. Oggetto dell’indagine sono stati 1.200 ragazzi di diverse regioni italiane. L’impressione generale che emerge è che i ragazzi abbiano genitori con una scarsa conoscenza di questi media digitali e che quindi, in un certo senso, li abbandonino in queste loro attività hi-tech, come se questi mezzi si sostituissero ai genitori.

Si stima che 8 ragazzi su 10 possiedono videogiochi di avventura, di sport, di combattimenti a cui dedicano quasi due ore al giorno e circa un’ora è dedicata al computer. Il 60% dei ragazzi ha un cellulare e la metà di loro lo tiene acceso anche di notte. I motivi per i quali il cellulare viene utilizzato sono vari: inviare messaggi, cercare un amico, scaricare musica, inviare fotografie ed effettuare qualche telefonata.

Oltre alle opportunità di sviluppo e di apprendimento, i moderni mezzi hi-tech presentano anche molti rischi, come la dipendenza (patologica) da Internet, l’uso improprio dei dati o gli abusi sessuali. Affinché i bambini e i giovani imparino a usare in sicurezza i media digitali, è indispensabile che affrontino con gli adulti il tema dei pericoli insiti in queste forme di comunicazione.

Dagli studi emerge che i giovani sono in media molto abili nell’uso delle nuove tecnologie, ma ciò non significa che ne facciano un uso responsabile. Si pensi a quanto potrebbe essere pericoloso un uso inconsapevole di chat e social network e quanto potrebbero esporre a pericoli come gli adescamenti, oppure più semplicemente, ma non meno grave, esporre all’abuso (o alle nuove dipendenze) delle tecnologie.

Secondo un recente rapporto pubblicato dalla Società Italiana di Pediatria, gli adolescenti che navigano su internet per più di tre ore al giorno mangiano male, leggono di meno, praticano meno sport e hanno un rendimento scolastico inferiore.
Infatti, perseverando in queste abitudini si possono correre dei rischi, come: -diventare sedentari; -ingrassare; -isolarsi; -sviluppare problemi di vista.

-Diventare sedentari: stare troppo tempo fermi e seduti, non fare qualche gioco o attività fisica impedisce di sfogare le energie.
-Ingrassare: è abitudine di molti ragazzi, seduti davanti a uno schermo, di mangiucchiare panini e merendine, e bere bibite anche gasate. Le conseguenze di quest’alimentazione eccessiva e scorretta, però, non tardano a manifestarsi con il sopraggiungere di un sovrappeso.

-Isolarsi: a questa età è importante che si socializzi il più possibile con i propri coetanei.
-Sviluppare problemi di vista: stare attaccati allo schermo può sviluppare disturbi visivi, specie la miopia che, se non individuata subito, può compromettere anche il rendimento scolastico.
Il fatto che un ragazzo abbia dei comportamenti e, a volte, anche un linguaggio da persona adulta, non è detto che lo sia. Noi adulti dovremmo sempre incoraggiare l’interesse per la tecnologia, ma far capire che è sbagliato dedicare troppe ore a certe attività.

Se i tempi di maturazione del ragazzo saranno rispettati potrà divenire un adulto equilibrato.

Dottor Antonino Bianca Pediatra
http://www.studiomedicobianca.it

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