“Raffinerie a rischio chiusura”: Direttivo Ugl chiede maggiore attenzione

 
0

Gela. “Tutte le raffinerie italiane stanno rischiando la chiusura, quella di contrada Piana del Signore non è da meno”. E’ stata chiara l’analisi condotta dal segretario regionale dell’Ugl chimici Michele Polizzi durante il direttivo provinciale organizzato da sindacalisti e lavoratori della sigla di settore.

“Sicuramente – aggiunge Polizzi – i vincoli imposti attraverso l’autorizzazione integrata ambientale, di recente diventati molto più restrittivi, non favoriscono lo sviluppo del sito industriale locale. Bisognerà capire se, soprattutto sul fronte delle emissioni in atmosfera, i parametri dettati dai funzionari ministeriali riusciranno a sposarsi con le esigenze produttive della fabbrica. Al momento, tutto è molto difficile”.
Il punto nodale, stando al sindacalista, riguarda proprio il divieto di esportare all’esterno l’energia elettrica prodotta dallo stabilimento. “Senza la vendita dell’energia elettrica prodotta – aggiunge Polizzi – l’esistenza della raffineria non ha alcun senso. Questo deve essere ben chiaro nella mente di tutti”. L’anno che sta per chiudersi non ha mancato di aprire nuovi fronti d’emergenza.
“Abbiamo dovuto affrontare questioni veramente molto spinose – spiega il segretario provinciale dell’Ugl chimici Andrea Alario – allo stato attuale, non tutte si sono risolte. L’obiettivo è sempre quello di salvaguardare l’occupazione in fabbrica nonostante l’evidente crisi complessiva”.
Non sono mancate tensioni nel dialogo andato in scena ieri mattina tra lavoratori e sindacalisti dell’Ugl. “Perché – hanno chiesto alcuni dei presenti – i nostri rappresentanti sindacali non visitano mai gli impianti della fabbrica? Spesso, ci sentiamo abbandonati. Non si può risolvere tutto con l’organizzazione, una volta all’anno, di una riunione di direttivo”.
Durante l’incontro, Franco Tilaro, tra i responsabili locali della sigla sindacale, ha lanciato la questione delle grandi opere in città: compresa la paventata realizzazione di un sistema di rigassificazione. “Non credo sia necessario un rigassificatore – ha replicato Michele Polizzi – piuttosto bisognerebbe riflettere sulla centrale a carbone e sui risparmi economici che il gruppo Eni potrebbe acquisire. In ogni caso, tutto si dovrebbe armonizzare anche sul fronte della sostenibilità ambientale”.
Un rapporto che, allo stato attuale, non sembra così facile da portare avanti, come più volte dimostrato dalla tante polemiche innescate.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here